Dalla Francia alla Bielorussia, ecco le nuove frontiere delle partite vendute e del calcioscommesse. Due storie curiose che hanno colpito i rispettivi campionati di calcio e che hanno fatto emergere, ancora una volta, irregolarità in uno degli sport più seguiti al mondo.

Iniziamo con quello che è successo in Ligue2 il 13 maggio scorso tra Caen e Nimes, partita poi terminata 1-1 e che ha decretato la promozione della prima e la salvezza della seconda. Oggi il Caen infatti milita nella massima serie francese ed occupa il dodicesimo posto in classifica a 34 punti. Quello che è emerso nelle ultime settimane però è una irregolarità circa la sua promozione in Ligue1: il proprietario del Nimes, Serge Kasparian, aveva corrotto la società del Caen con casse di vino dal valore di appena 40,80 euro per assicurarsi che la partita finisse in pareggio e favorisse entrambe le squadre. Il vino in questione è un Costières de Nimes, reperibile in qualsiasi supermercato al prezzo di 3,10 euro e venduto al prezzo “d’affare” di 1,70 euro per bottiglia al Caen. Insomma, niente champagne, ma semplici bottiglie di vino. Tanto basta per essere corrotti. Ora si sta analizzando la partita sospetta per vedere se effettivamente le due formazioni abbiano gestito il risultato volontariamente. Intanto la Lega si prepara a sanzioni disciplinari.

In Bielorussia, però, non sono da meno. Niente vino o alcool, ma scommesse su partite mai giocate. Questo fenomeno riportato dalla BBC, definito “ghost games”, ha fatto emergere un giro di partite mai disputate, ma pagate regolarmente dai bookmakers agli scommettitori. Protagoniste di questa vicenda due squadre, lo Slutsk e lo Shakhter Soligorsk. Molte agenzie avrebbero scommesso sull’amichevole finita apparentemente 2-1 senza sapere che le due formazioni non avevano giocato nessun match, perdendo così migliaia e migliaia di euro. A trarre in inganno le agenzie di scommesse i siti ufficiali dei due club che per qualche minuto avevano messo online il risultato live del match. Ingannate le agenzie, ma non le autorità che hanno scoperto, attraverso delle indagini, che gli account e i siti delle due società erano stati colpiti da attacchi hacker e che i due club in questione erano estranei alla vicenda. Insomma, non manca la fantasia in tempo di crisi.

Martina Giuliano