Paolo Maldini ha vestito per 25 anni la maglia del Milan e si è dimostrato un campione carismatico e un calciatore completo, stabilendo anche diversi record…

Una lunghissima storia d’amore.

Durata 31 stagioni, fedelmente senza tentennamenti nè sbandate per altri… colori.

Venticinque anni in campo, le nozze d’argento, in realtà rossonere.

Paolo Maldini, classe 1968, è l’emblema di come nel calcio si possa avere una sfolgorante carriera senza necessariamente dover cambiare squadra.

Lui, cresciuto nel Milan, che ha debuttato in Campionato neppure diciassettenne, il 20 gennaio 1985 contro l’Udinese, è il più giovane calciatore esordiente nella storia rossonera (e visto il debutto così precoce è anche tra i giocatori con più presenze in Nazionale).

Sempre lui, che ha giocato la sua ultima partita il 24 maggio del 2009, a San Siro contro la Roma, con la sua squadra che per l’occasione ha salutato il suo capitano con la nuova divisa della stagione successiva con un’applicazione commemorativa a lui dedicata.

Grazie al suo essere un vero pilastro della squadra, il Milan di quegli anni è riuscito a raggiungere importanti traguardi tra coppe e scudetti.

Una personalità carismatica e un talento indubbio che ne hanno fatto un calciatore ammirato ed apprezzato anche da chi tifa squadre diverse, portabandiera della positività e della sportività che esiste nel mondo del pallone.

Il calcio non è solo un lavoro, è la nostra passione e quindi dovrebbe essere logico rispettarlo” ha recentemente dichiarato.

(credito fotografico nanopress.it)

Paolo, difensore preciso e decisivo anche in fase offensiva, nel corso della sua carriera è riuscito a destreggiarsi egregiamente anche nel ruolo di terzino tanto da diventare uno dei migliori al mondo; non solo: è stato un calciatore talmente versatile e talentuoso da essere riuscito a segnare ben 33 reti con la maglia rossonera e 7 in Nazionale. Un calciatore completo, insomma.

Non è un caso, dunque, l’appellativo di Cuore di Drago che si è guadagno negli anni, indubbiamente per la forza di volontà e il carattere che ha sempre dimostrato in campo.

Indimenticabile in tal senso (tanto da detenere addirittura un record) il suo gol nella finale di Champions League Milan – Liverpool del maggio 2005 segnato dopo soli 51,20 secondi dall’inizio della partita.

Figlio d’arte di Cesare, ex Commissario tecnico della Nazionale ed ex difensore rossonero tra gli anni ’50 e ’60, e dotato di un indubbio fascino che faceva presa sulle donne, Paolo ha smentito velocemente quanti lo additavano come “raccomandato” o “fenomeno di passaggio”.

Altra caratteristica che vale la pena considerare quando si parla di Maldini è la sua positività e il suo essere propositivo; in un’intervista recente rilasciata al settimanale GQ a proposito dell’esclusione della Nazionale dai Mondiali, ha commentato: “Sono momenti negativi che, a volte, ti danno un’opportunità di cambiamento. Questo si augura chi ama davvero il calcio”.

Chi più di lui, del resto, che anni fa ha dichiarato: “Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo”.

Silvia Sanmory