Pablo Martìn Gavira – più semplicemente Gavi – nasce il 5 agosto, in Andalusia, sotto il segno zodiacale del Leone.

E non può essere un caso, perché il giovanissimo centrocampista – appena diciottenne – del Barcellona e della Nazionale Spagnola si presenta agli occhi di tutti con la stazza di un gatto ma con le movenze e la personalità del Re della Savana.

Ho visto Gavi per la prima volta il 6 ottobre del 2021. Aveva soltanto 17 anni e Luis Enrique, veggente Commissario Tecnico della Roja, lo fa esordire in Nazionale maggiore contro l’Italia, in Nation League. Ne resto folgorata.

Al di là delle innegabili doti tecniche, quello che mi colpisce di lui è proprio la straripante personalità, il modo inusitato di indossare un numero che è da grandi centravanti e la totale assenza di paura nel confrontarsi con l’avversario.

Davanti ai miei occhi ho senza dubbio un predestinato.

Milita in un Barcellona in fase di transizione, oserei dire quasi tormentato, ma durante l’ultima cerimonia per il Pallone d’Oro comunque arriva a vincere il prestigioso trofeo Kopa, passatogli direttamente dal suo compagno di squadra Pedri, altro giovanissimo fenomeno della nuova generazione in maglia Roja.

Al momento dell’assegnazione il ragazzo viene subissato dalle critiche sui social. Secondo molti è sopravvalutato e non merita il primo posto.

Anche l’allenatore del Bayern Monaco, Nagelsmann, si schiera tra i contrari.

Il ragazzino andaluso, tuttavia, non sembra farsi impressionare dai pareri avversi.

Ieri ancora una volta ho visto brillare il suo talento e la sua personalità. Una partita, quella contro il Costa Rica, in cui è stato presente in ogni dove, mettendo in mostra la sua non comune intelligenza calcistica, in fase di possesso e non.

Certo gli giova l’intensa immediata – direi affinità elettiva, dati i talenti – con il compagno Pedro, ma Gavi trasuda talento e velleità in ogni palla toccata e in ogni azione diretta e finalizzata.

Con la magnifica rete del 5-0 sigla un importante record nella storia del Campionato del Mondo:

Del resto, Gavi deteneva già un precedente record con la maglia della Nazionale: era diventato, lo scorso giugno, a 17 anni e 304 giorni, il più giovane marcatore  delle Furie rosse.

Un modo sublime di mettere a tacere i detrattori.

Del resto, si sa, i Leoni, sin da piccoli, non fanno mai troppo rumore. Lasciano parlare la loro maestosità. 

Daniela Russo