E’ stata una serata lunghissima che ha tenuto un intero Paese col fiato sospeso fino all’ultimo istante, fino all’ultimo, maledetto, rigore. L’Italia esce, a testa alta, contro la Germania. Fa male, inutile negarlo, ma ci sono sconfitte e sconfitte: perdere senza dover recriminare nulla e con la consapevolezza di aver fatto emozionare tutto lo Stivale rende il tutto (forse non oggi a caldo) meno amaro.

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Di partita in partita questo gruppo ha saputo convincere tutti tanto da indurre Loew a mutare l’assetto tattico per adattarsi agli Azzurri (fuori un fantasista come Draxler, dentro un difensore puro come Howedes con Gomez e Müller in attacco).

Fino all’ultimo minuto di gioco il gruppo non si è disunito, l’Italia è stata una squadra compatta, attenta, pronta a vendere cara la pelle tanto che le migliori occasioni per i Campioni del Mondo arrivano poco prima dell’intervallo con Gomez (che approfitta di un’ingenuità di De Sciglio) e  Müller (tiro debole dopo una serie di rimpalli). Khedira si infortuna e al suo posto entra Schweinsteiger che dopo poco vede annullarsi un gol per fallo in attacco.  L’occasione più nitida e pericolosa del primo tempo è, però, italiana: in un remake della prima uscita con il Belgio Bonucci lancia dalle retrovie imbeccando Giaccherini. Questa volta il controllo non riesce e il pallone finisce a Sturaro il cui tiro è deviato in angolo.

Nella ripresa la Germania prova a essere più pericolosa ma gli uomini di Conte lottano su ogni pallone: ne sa qualcosa Müller che si vede respingere un tiro destinato in rete da Florenzi che salva di tacco, in acrobazia. I tedeschi spingono e l’Italia soffre ma non molla e resiste fino al 19′ quando Özil la butta dentro per l’1-0. Poco dopo Buffon fa un miracolo che impedisce il raddoppio dei crucchi.

L’Italia sembra in difficoltà ma fa capo a tutte le sue risorse: con il cuore, a testa bassa e coesa si spinge in avanti in cerca del pareggio che sfiora con Pellè. Poi un fallo di mano di Boateng offre l’occasione di continuare a sognare. Bonucci sul dischetto batte Neuer, 1-1 si va ai supplementari.

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I minuti passano lenti, ma entrambe le squadre non osano più di tanto. Cresce la tensione e si arriva a giocarsi la semifinale ai rigori. Una sequenza infinita, una sofferenza penalty dopo penalty: dopo ben 18 rigori tirati, dopo aver dato tutto,  l‘Italia si arrende alla Germania Campione del Mondo e saluta Euro 2016. Il sogno azzurro termina ma non smetteremo mai di ringraziare questa Nazionale che ci ha fatto sentire orgogliosamente italiani.

L’anima dell’Italia Contiana è qualcosa dalla quale ripartire, il resto, da domani, è nelle mani di Ventura.

Caterina Autiero