Napoli irriconoscibile, sotto tutti i punti di vista, quello che è stato protagonista della peggior prestazione della stagione al “Castellani” contro l’Aurelio Andreazzoli.   

Una sconfitta pesantissima che oltre ad arrivare a 5 giornate dalla fine del campionato, segna anche un pesante allontanamento dei tifosi, che vedono in questo Napoli, la solita squadra che non riesce a tenere il passo fermo ma inciampa nei suoi errori.

naoli tifosi protestaDopo la fine della partita si sono susseguiti i vari hashtag #spallettiout che ricordando inesorabilmente i vari #ancelottiout o #gattusoout.

Il solito copione insomma, che la tifoseria partenopea non avrebbe voluto rivivere di nuovo.

Brucia ancora, la pesante sconfitta all’ultimo dj campionato dello scorso anno contro l’Hellas Verona che costò l’entrata in Champions.

Con l’arrivo di Spalletti l’aria sembrava essere cambiata in quel di Castelvolturno, eppure nonostante il “cambio di mentalità” visto nel corso della stagione, il Napoli non riesce a scrollarsi quel velo di sofferenza, senza mai cambiare quella rotta di naufragio annunciato che lo accompagna ormai da anni.

Ma la colpa di chi è?

E’ quello che ormai si chiedono i tifosi partenopei, uniti da quel sentimento di tradimento messo in atto da parte della società, allenatore e giocatori.

Sono sempre stati lì, sugli spalti ad incitare la squadra, sia al Maradona che allo stadio Castellani, dove a supportarli vi erano 4000 tifosi.

Quattromila voci che alla fine della partita hanno gridato “vergognatevi” a quei 5 giocatori che dopo i 90 minuti sono rimasti sul campo.

La rabbia azzurra è ben motivata, visto che è facile ricevere applausi nel momento della gloria. Ben diverso, è riconquistare la fiducia di un popolo deluso, deluso perché sa che la rosa azzurra può e deve dare di più.

Si stenta a credere a una squadra che lotti per un posto in Champions perda alla fine di 90 minuti con una squadra che -seppur ben organizzata- stia lottando per la salvezza in Serie A.

Una resistenza mentale che fino al 80′ ha retto per poi sgretolarsi sotto i colpi della squadra toscana che in soli 8 minuti ha ribaltato il risultato passando dal 0-2, firmato dai senatori Mertens e Insigne, al 3-2 con goal di Henderson e doppietta di Pinamonti.

Merito quindi di un Empoli che ci ha provato fino alla fine, come all’andata con cui vinse per 1-0.

Dal Napoli al Napoli visto che l’ultima vittoria della squadra toscana risale al sfida al Maradona, del 12 dicembre.

Oltre a ciò, il Napoli era dal 1942 che non perdeva con due goal di vantaggio.

Che i tre gol presi in fretta e furia abbiano disorientato i giocatori?

Ovviamente, ma ciò non resta una scusa plausibile per non rientrare in partita e non far naufragare tutto.

Ma senza una mentalità forte come si può riprendere il timone?

Una mentalità che quindi, nonostante gli sproni dell’allenatore, resta sempre la solita, senza quella “cazzimma” agonistica che la tifoseria vorrebbe nei giocatori.

“Se non hai una struttura mentale forte, diventa un problema. Non è la nostra partita se arriva la battaglia, a volte si va in difficoltà. Se succede questo è responsabilità dell’allenatore”.

Questo ha detto Luciano Spalletti al termine della sfida, sostenendo pienamente ciò che in molti pensano, assumendosi inoltre la responsabilità.

Un problema non nuovo per il Napoli, che nonostante i vari cambi degli allenatori sulla panchina, è sempre stato il fulcro portante della panchina azzurra.

Un problema che rischia seriamente di compromettere anche la permanenza dell’allenatore, cosa che però lui stesso ha smentito: “il mio futuro è domani l’altro”.

Martedì appunto, il Napoli dovrà ritrovarsi o almeno riuscire a rimettere insieme i cocci di uno spirito di squadra.

Il modo con cui lo faranno è con il ritiro permanente.

Una notizia condivisa dalla società sul suo profilo twitter che in seguito ai vari commenti ha precisato che la decisione fosse stata presa da Spalletti.

Notizia di lunedì mattina è poi il comunicato stampa della società, dove si è ribadito la notizia di incontri serali a cena per “aprirsi su eventuali criticità, problematiche, incomprensioni, qualità di gioco“.

Decisione più che ottima, visto l’errore grave di Alex Meret, che non riuscendo ad impostare il gioco dal basso, tanto amato da Spalletti, fa una papera colossale.

Non è la prima volta che ciò accade e la tifoseria auspica una risoluzione al problema mentale della squadra che nelle ultime giornate ha deluso e non poco.

La sconfitta contro la Fiorentina e il pareggio contro la Roma bruciano ancora e in vista della prossima partita contro il Sassuolo è meglio cercare di salvare il salvabile.

 

Rosaria Picale