Thailandesi da un lato, cinesi dall’altro. Mr. Bee vs Mr. Lee. Non è un nuovo film anche se così potrebbe sembrare. Meglio definirla una telenovela quella tra il Milan e i suoi acquirenti, perché la vicenda sta durando più del previsto: una trama poco chiara e un protagonista sempre diverso. Ogni giorno si aggiunge un tassello nuovo, ma mai che venga presa la decisione definitiva, quella che ponga la parola fine una volta per tutte. E se Berlusconi temporeggia, i tifosi pressano affinché qualcosa cambi. La voglia di cambiare è così forte che si chiede di accelerare i tempi, senza badare troppo al fatto che si sa quello che si lascia, ma non quello che si trova, rischiando di mettere il Milan nella mani di chi lo considera solo un giocattolo. Bisogna pensarci bene ed è proprio questo che sta facendo il patron rossonero che ascolta e valuta, perché la fretta può essere portatrice di scelte sbagliate.

Con mr. Bee c’è un pre-accordo, siglato lo scorso 5 marzo e il 26 aprile il magnate sarà a Milano per definire il tutto. 750 i milioni offerti, debiti compresi, ma i cinesi hanno messo sul piatto ben 1 miliardo e cento di euro, cifra che corrisponde alla valutazione fatta da Berlusconi. Le garanzie delle due cordate contribuiscono a fare la differenza, quella cinese, infatti, avrebbe un progetto solido alle spalle e sfrutterebbe in patria il logo Milan. Mr. Bee, invece non ha ancora proposto molto, ma si accontenterebbe, per ora, del 25% della società, mentre i cinesi vogliono quasi tutto e subito. E Berlusconi che al Diavolo ha dato molto, non riuscirebbe a privarsene drasticamente, l’idea di dirgli addio un po’ per volta, quindi, è quella più facile da accettare.

Ci sono pro e contro seguendo l’una o l’altra strada: stando ai rumors, è vero che i cinesi hanno chiesto il 75 per cento delle quote societarie, ma garantirebbero a Berlusconi la presidenza onoraria, confermando Barbara Berlusconi e Adriano Galliani come ad, lasciando tutto invariato fino al 2020. Mr. Bee, invece farebbe piazza pulita, proponendo volti nuovi e il ritorno di vecchie bandiere, solo Barbara si salverebbe.

Difficile quindi scegliere, ma i lavori di restyling non possono fermarsi, nelle scorse ore si è tenuta una lunga riunione tra i due a.d. e i responsabili sia dell’area commerciale che di quella sportiva per parlare dello stadio di proprietà e della nuova veste di Milanello, destinato a diventare anche sede di rappresentanza e d’affari. A cui si aggiungono le questioni legate a rinnovi e riscatti. Work in progress per il futuro, anche se non si sa ancora chi sarà a dirigere l’orchestra. Il popolo rossonero aspetta il 26 per capirne di più, Mr. Bee o Mr. Lee? Questo è il dilemma. I dubbi sono tanti, per l’attuale presidente e anche per alcuni tifosi illustri, tra cui Diego Abantantuono, che ai microfoni di Leggo ha così parlato: “Ho qualche dubbio, onestamente non so neanche chi sia questo Bee Taechaubol, né di cosa si occupi realmente. Ho fatto qualche domanda nella China-town qui a Milano per cercare di capire chi fosse: nessuno ha saputo dire nulla su di lui“.

Dubbi o non dubbi, i cambiamenti sono necessari e allora se questa cessione s’ha da fare, quantomeno che si giochi a carte scoperte.

Federica Di Bartolomeo