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Ci aspettavamo un Mondiale frizzante e ricco di curiosità ed infatti così è stato. Brasile 2014 è iniziato da meno di 24 ore ma già ci offre ricchi siparietti tutti da gustare. Tra le polemiche per la direzione dell’arbitro Nishimura di ieri sera e le critiche alla cerimonia di inaugurazione, apparsa abbastanza deludente, arriva anche un mito da sfatare. Gli italiani, accostati spesso al carattere aperto, allegro e solare in qualsiasi zona del pianeta, non risultano essere poi così simpatici in Brasile. Ad affermarlo, il sindaco di Mangaratiba, Evandro Capixaba.

In un’intervista rilasciata a “Folha de Sao Paulo”, il sindaco della cittadina, sede del ritiro azzurro, si è mostrato non poco contrariato per via dell’eccessiva aria di riservatezza che vige attorno al Portobello Resort. L’ingresso sorvegliato da polizia, pompieri e militari e la totale inaccessibilità della struttura non sembrano essere tanto piaciuti al primo cittadino brasiliano che ha tuonato: “Qui gli alberghi sono pieni e Mangaratiba è su tutti i giornali, ma l’Italia si sta dimostrando parecchio antipatica. Ma chi c’è nel loro bunker, Barack Obama?”

Sono tante le questioni mal digerite da Capixaba. Su tutte, la promessa non mantenuta della Figc di restaurare un’area sportiva adiacente alla scuola del paese. I 50 mila euro da destinare al progetto, in Brasile non si sono mai visti e il sindaco attende ancora invano una risposta In più, quell’atteggiamento di totale chiusura verso l’esterno risulta essere estremamente irritante per il primo cittadino, che nei giorni scorsi avrebbe avuto il piacere di consegnare un regalo a Balotelli (un cavallo di legno) senza però averne il permesso. E dulcis in fundo, come se non bastasse, a far esplodere definitivamente l’estrema antipatia di Capixaba nei confronti degli italiani, c’è la decisione di Prandelli di giocare a porte aperte l’allenamento che si terrà a Natal, dopo aver reso top secret tutte le precedenti sedute di Mangaratiba. “Perché Natal sì e noi no?”, si chiede il sindaco, molto dispiaciuto.

Dichiarazioni che stonano con quanto aveva affermato nei giorni scorsi l’ambasciatore italiano in Brasile, Raffaele Trombetta, che parlava del clima di estrema simpatia e di affetto creatosi in Brasile nei confronti dell’Italia. Ma, in questo momento, a Cesare Prandelli interessa tutto fuorché risultare simpatico ai brasiliani. Per forza di cose le priorità sono ben altre e mantenere alta la concentrazione in vista dell’esordio è una di queste. Anche Alessandro Del Piero lo aveva confermato ieri: i ritiri della nazionale italiana sono sempre stati super blindati e sempre lo saranno, ma d’altronde è giusto così. L’augurio per l’Italia è solo uno: diventare ancora più antipatica nel corso del Mondiale, perché, si sa, è solo questo il destino dei vincitori.

Claudia Rosco