In un mondiale atipico e rivoluzionario come quello a cui stiamo assistendo, è successo anche questo. La nazionale verdeoro, la più talentuosa e titolata di sempre, ha subito la sconfitta più pesante non solo della sua storia ma della storia dei mondiali stessi. La Germania ha umiliato i padroni di casa giocando una partita perfetta contro una squadra di dilettanti, distratta e indifesa. A poco o nulla serve recriminare le scelte sbagliate di Scolari o le assenze di Neymar Jr e Thiago Silva. La vera domanda è come un Brasile così scarso (forse il più scarso della sua storia!) sia riuscito ad arrivare addirittura in semifinale. Troppo forte la Germania, troppo debole il Brasile. Il risultato non è poi così inaspettato.

Il Brasile di Scolari non piaceva a nessuno perché privo di quella fantasia che ha da sempre caratterizzato il loro calcio, entusiasmando gli appassionati di tutto il mondo. La squadra annichilita dalla Germania è una nazionale prima di grinta e, fondamentalmente di talento se escludiamo poche eccezioni (il povero Julio Cesar sembrava in preda a un infarto!). “Spiegare l’inspiegabile è difficile – ha commentato l’ex portiere dell’Inter – stava andando tutto bene e il popolo era con noi. Ora tutti parleranno, chiederanno scusa, ringrazieranno i tifosi ma la sconfitta è forte. C’è stato una sorta di black out che nessuno auspicava. Io ho le mie colpe. Avrei preferito perdere 1-0 con un mio errore che così”.
Anche David Luiz ha espresso la sua amarezza: “Volevo solo vedere la mia gente sorridere, la mia gente già soffre per tanti motivi. È una giornata triste”. Una sconfitta che resterà indelebile così come fu il cosiddetto Maracanazo, ovvero la finale persa nel ’50 2-1 contro l’Uruguay. Ma quella disfatta dinanzi alla goleada della Germania d ieri sera sarà probabilmente presto dimenticata. A nulla sono valse le scuse di Scolari che si è assunto tutte le responsabilità della sconfitta: “Chiedo scusa a tutto il popolo brasiliano per non essere riuscito a portare il Brasile in finale”. La debacle di ieri sera è ingiustificabile, una macchia sulla carriera di molti campioni che in Europa hanno vinto tutto e che in casa loro  non sono stati capaci neanche di perdere con dignità.
 Il quotidiano locale Folha de S. Paulo l’ha già ribattezzata Mineirazo, in onore dello stadio di Belo Horizonte dove si è consumata la tragedia calcistica. O Dia ha sottolineato invece La grande vergogna nel Paese del futbol. Non ha avuto pietà la Germania che dopo mezz’ora era già sul 5-0 grazie alle reti di Muller, Klose (che ha definitivamente superato il record di Ronaldo, arrivando a quota 16 reti nelle fasi finali di un mondiale), Khedira e alla doppietta di Kross. Nella ripresa ha poi infierito Schurrle, autore di un’altra doppietta.
L’armata tedesca è sembrata inappagabile, con una sete di vincere dovuta non soltanto alla voglia di vendicare la sconfitta contro la Seleçao del mondiale 2002 bensì di innalzare la coppa del mondo dopo 3 semifinali consecutive perse malamente. Al 92’ i tedeschi alzano le braccia al cielo per esultare mentre i brasiliani abbandonano lo stadio tra i fischi e piangono lacrime amare. Piange anche Oscar, autore del gol della bandiera. Dopo le lacrime, la tristezza si è trasformata in rabbia e la folla ha reagito bruciando le bandiere del Brasile e rendendosi protagonista di spiacevoli atti di vandalismo e saccheggi in molte città, con feriti e arrestati. La presidentessa Dilma Rousseff ha perfino colto l’occasione di sponsorizzare la sua nuova campagna elettorale.
 Questa sera Argentina e Olanda tenteranno di far dimenticare anche momentaneamente le immagini di tristezza che gli sportivi hanno negli occhi. Se ci  riusciranno o meno lo sapremo presto, di sicuro daranno vita a uno spettacolo più edificante!

Rosa Maiuccaro