Max Taylor ce l’ha fatta: ha sconfitto il mostro che lo attanagliava e ora lotta per gli altri

View this post on Instagram

So happy to be back in training⚽️?

A post shared by Max Taylor (@maxtaylor00) on

Ci sono storie che amiamo raccontare più di altre. Sono storie di speranza, di forza e di coraggio. Quelle storie che ci riportano ai veri valori della Vita. Quelle che ci ricordano ancora una volta che ciò che davvero conta  è altro. 

Che ci fanno smettere di pensare almeno per un attimo al superfluo per andare oltre la superficie delle cose e riscoprirne così l’essenza.

Ci sono storie che fanno arrabbiare ed emozionare, che ci fanno piangere e urlare, ma poi quelle storie che fino a un attimo prima ci facevano maledire il destino finiscono bene ed ecco che arrivano i sorrisi.

E quelle lacrime poi sono solo di felicità.

Una di queste storie appartiene a Max Taylor.

Max Taylor ha solo 19 anni quando gli viene diagnosticato il cancro.

Un’età in cui bisognerebbe solo godersi l’adolescenza. Quell’età  fatta di amori e di risate, di scuola e di amici. Una fase della vita che non ritornerà più e che proprio per questo bisognerebbe viversela appieno.

Max Taylor è fra l’altro una giovane promessa del calcio, gioca nelle giovanili del Manchester United e fino a quel momento pensa di dover essere solo grato alla vita.

Invece la cose non vanno mai come credi. E come sogni.

Basta una diagnosi e l’adolescenza non c’è più. Risucchiata da un male che non ha età. Che se ne frega se tu hai 3 o 8 o 19 o 40 anni. Arriva come un tornado e ti sconvolge la vita.

Sono 11 mesi difficili, lunghi, ma Max Taylor non ha mai perso il sorriso. Si fa portavoce del dolore di tutti. Non smette mai di lanciare messaggi di speranza a chi sta combattendo la sua stessa battaglia. 

Non si vergogna farsi fotografare da un letto di ospedale sofferente. Anzi con quell’immagine postata su Instagram chiede come una preghiera di donare per la ricerca, di stare al fianco di chi lotta ogni giorno per trovare una cura definitiva. Affinché il cancro sia solo un vecchio amaro ricordo. 

Sono passati 11 mesi e ora Max Taylor è di nuovo felice che sgambetta con i suoi compagni.

Sì, Max è guarito. Ha vinto la sua partita più importante ed è tornato ad allenarsi.

Max ha vinto la sua sfida. 

Perché la Vita, nonostante tutto, sa ancora regalare un lieto fine. 

 

 

Giusy Genovese