Lionel Messi sbarca… a New York. No, non stiamo parlando di un colpo di mercato, bensì del “Madame Tussauds di New York”. Cosa c’entra il museo americano con Messi? Vi starete chiedendo. “La pulce” è un fenomeno assoluto, tant’è che il famoso museo ha deciso di fare un “regalo” al quattro volte Pallone d’Oro. Il numero 10 del Barcellona è stato infatti scolpito in una statua di cera con indosso la maglia della nazionale argentina ed è “ospite” proprio nel museo newyorkese. Non si tratta di certo del primo calciatore che ha avuto questo onore: prima di Messi, una statua di cera era già stata dedicata a Cristiano Ronaldo a Madrid e a Zlatan Ibrahimovic a Parigi. Il campione argentino è stato più volte “trasformato” in una statua di cera, ma stavolta l’effetto ottico e la qualità della scultura è di quelle che lasciano il segno: solo per i capelli ci sono volute sei settimane di lavoro, con almeno venti artisti che hanno visionato e studiato 250 particolarità fisiognomiche dell’originale per cercare di farne la copia perfetta.

Ma non è tutto, perché il passaggio dalla cera al bronzo è veloce: diventare statue per i calciatori è un premio che va oltre lo sportivo. È il simbolo di una tifoseria, riconosciuto come tale e reso immortale proprio da una statua. Dal capolavoro kitsch dedicato a Valderrama in Colombia a Best, Moore, Matthews e Robson in Inghilterra, sono tanti all’estero i miti del pallone diventati veri e propri monumenti. Per esempio, è impensabile che manchi la statua di Maradona e infatti, nel museo del Boca, in Argentina, è stata eretta una statua in bronzo di Diego. Faccia di bronzo e riccioli dorati sono le caratteristiche della statua dedicata a Carlos Valderrama, eretta a Santa Marta (sua città natale) in Colombia, ma la più nota ai giorni nostri è sicuramente quella di Cristiano Ronaldo in Portogallo. Adesso anche i sostenitori di Messi potranno sperare di vedere al più presto “la faccia di bronzo” del loro beniamino.

Barbara Roviello Ghiringhelli