La Lazio dice “presente”. Dopo un digiuno durato 3 mesi, la formazione guidata da Pioli torna a vincere fra le mura casalinghe con un rotondo 4 a 1. A rubare la scena a Candreva, autore di una doppietta è Cesar, protagonista indiscusso del match, sia nel bene (suo il gol del momentaneo pareggio), sia nel male (lascia i clivensi in 10 per tutto il primo tempo).  Cataldi e Keita blindano il risultato. Lazio in 10 nel finale dopo l’espulsione di Radu.  Berisha, in barba alle critiche dei suoi stessi tifosi,  para il rigore di Paloschi. Un rigore che avrebbe potuto cambiare il volto di una partita, quella che potrebbe essere definita ora della rinascita. Tifosi (incazzati)  permettendo.

Inizia in sordina la Lazio all’Olimpico contro un Chievo più arrembante e propositivo, che già dopo 5 minuti trova il gol del vantaggio grazie  a un colpo di testa di Cesar, imbeccato da una punizione dalla trequarti di Birsa.

Il gelo sugli spalti, ma non su Twitter, dove i tifosi biancocelesti non esitano a manifestare il proprio sdegno verso squadra e società.

 

E c’è anche qualcuno che spera nell’addio di Pioli …

 

 

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Dopo un momento di sconcerto, la Lazio prova a riorganizzare idee e gioco, affidandosi all’esperienza di Candreva e a Keita, che impensierisce Bizzarri.  I ragazzi di Pioli alzano il ritmo e iniziano la corsa verso il pareggio, ma i clivensi, che ci hanno abituato ormai da tempo a un gioco pulito e ordinato, sanno difendersi bene. La Lazio fatica a trovare spazi, nonostante qualche guizzo, come quello al 41′ di Parolo. 

 

Il secondo tempo inizia con l’ennesimo cambio in attacco da parte di Pioli, fuori Djordjevic, dentro Matri.

 

E con un rosso, quello rifilato a Cesar per doppio giallo, che cambia i connotati del match.  La Lazio ora ha più spazio e si butta in avanti, fermata ancora una volta da un Chievo attento a difendersi bene nonostante l’inferiorità numerica.

Pioli tenta l’ultima carta: ingresso di Klose e un  4-2-4 e la caccia al gol è assicurata. Candreva, dall’alto della sua esperienza, risolve la questione con un rigore al 64′.

 

A 20 minuti dalla fine, Pioli tenta anche la carta Felipe Anderson e il gol del vantaggio non esita ad arrivare.  Al 72′ Cataldi spara un siluro su una respinta della difesa avversaria e all’Olimpico è festa grande.

Per niente sazia, all’81 arriva il secondo gol di  Candreva. Paloschi però non si arrende e si procura un rigore dopo 2 minuti, che finisce – placido – fra le braccia di Berisha.

Il 4 a 1 porta la firma di Keita.

La Lazio ricomincia da qui.

 

Giusy Genovese