Arriva direttamente dal Sudamerica, ma ormai è celebre in tutto il mondo: è il freestyle soccer. Punto di partenza della disciplina resta il calcio, e infatti di solito chi lo pratica è un ex calciatore, il più delle volte non un professionista. Il calcio freestyle è l’arte del palleggio acrobatico, eseguita con un pallone da calcio. I freestylers si cimentano in gesti tecnici chiamati “trick” o combo (quando si tratta di sequenze di trick), nei quali è contemplato l’utilizzo di varie parti del corpo: testa, gambe, petto, collo, schiena, tranne le mani. I trick possono essere eseguiti da posizione eretta, da seduti o da sdraiati. Visivamente, è una disciplina spettacolare, ma a differenza del calcio giocato, che punta molto sul fisico e sulla tattica, il calcio acrobatico richiede molta tecnica, agilità, controllo, coordinazione e resistenza.

La diffusione di questa disciplina la si deve molto ai media. Innanzitutto ai pubblicitari, che in seguito alla popolarità riscossa dai video di Maradona ne hanno intuito la forza mediatica e hanno proposto ad altri calciatori famosi di girare spot in versione “acrobazie con il pallone”. Anche Internet ha contribuito alla diffusione della disciplina. Esiste perfino un canale YouTube dedicato a questo sport: F2Freestylers, dove Billy Wingrove e Jeremy Lynch, due grandi calciatori freestylers, postano tutorial, segreti e trucchi della pratica e mostrano le loro abilità, ma non solo. La disciplina ormai è seguita e praticata anche da molti famosi calciatori, e non mancano video con le gesta strepitose di Marcelo, Bale, Hazard, Di Maria, Diego Costa, e addirittura di Mata che sfida Herrera.

Il calcio freestyle si pratica principalmente nelle strade, ma essendo sempre più popolare, da qualche tempo a questa parte, ha preso piede anche nei centri commerciali, agli eventi di piazza, alle inaugurazioni di negozi e anche prima delle partite del campionato di calcio come vero e proprio show.

Troppo traffico ormai per la famosa partitella per la strada? Ora basta un pallone, magari un sottofondo musicale, e lo spettacolo è garantito. 

Caterina Autiero