Colidio per ripartire, l’argentino dal Boca Junior strappato alla concorrenza per 7 milioni protagonista nella  conquista della Supercoppa Italiana Primavera per la prima volta nella storia. L’Inter si consola così.

I baby nerazzurri guidati da Stefano Vecchi hanno trionfato in finale di Supercoppa Italiana contro la Roma di Alberto De Rossi vincendo 2-1 ai supplementari. Un match che ha entusiasmato non soltanto per il risultato ma anche e soprattutto per la grinta e il cuore che i nerazzurri babies mettono in campo, Odgaard, Emmers, Brignoli, non esiste un protagonista assoluto del match perché (cliché) nel calcio non vince il marcatore o il portiere ma la squadra nella sua totalità ma due gol che valgono la Coppa attirano inevitabilmente i riflettori e se dovessimo delinearne un uomo partita, per forza di cose, non potrebbe che essere l’autore della doppietta che è valsa il titolo. All’Inter il connubio doppietta e finale fa quasi sempre rima con argentini e non a caso parliamo di un attaccante argentino che, ironia della sorte, segna due gol in finale e blinda di fatto la coppa; i ricordi portano tutti ad un Diego Milito alla conquista della Coppa dalle grandi orecchie, il Bernabeu, Madrid e una finale indimenticabile ma questa è un’altra storia, un’altra Coppa e non parliamo di Diego Milito. Parliamo di Facundo Colidio, argentino (appunto) appena diciottenne, classe 2000, il quale si è servito dei 120 minuti contro la Roma per scacciare qualche dubbio sull’affare che riguarda(va) il suo trasferimento in nerazzurro. Il neo-diciottenne, di origini campane ma nato e cresciuto nella provincia di Santa Fe, a Rafaela, inizia la sua carriera calcistica da bambino cimentandosi nel ruolo di portiere finché non scopre la sua indole da attaccante, nel 2014 lo nota il Boca Juniors sua prima squadra con il quale partecipa al campionato Under 15 sudamericano, dall’Under 15 all’Under 17 e poi Piero Ausilio.

Durante il campionato sudamericano Under 17 disputatosi tra Febbraio e Marzo scorsi aveva impressionato gli scout interisti che lo avevano già individuato fino alla trattativa che lo ha portato a Milano nella scorsa sessione di calciomercato estiva, trattativa protrattasi per le lunghe vista la concorrenza sul mercato di Manchester City, Juventus, Monaco e Real. L’affare si è concluso con un contratto fino al 30 giugno 2020 e 7 milioni (complessivi) esborsati dal club nerazzurro a favore del Boca Juniors ottenendo il totale dei diritti federativi e dei diritti sportivi dell’atleta. Il suo inserimento a Milano non è stato immediato, senza tralasciare che il suo acquisto è stato finalizzato a mercato già concluso, e non sono mancati dubbi e commenti polemici circa una discrepanza tra prestazioni e prezzo pagato, almeno fino al primo gol contro l’Hellas Verona realizzato dopo una mezza rovesciata in area.

Nato portiere, riscopertosi attaccante, il diciottenne predilige il ruolo di prima punta per l’agilità e la capacità acrobatica di cui gode e ma ben si appresta anche al ruolo di esterno sinistro, posizione nella quale è stato schierato un paio di volte senza deludere. Sia Vecchi che Spalletti ben sperano nel giovane che ha dimostrato talento nella classe e nella tecnica, l’auspicio è che non sia un’altra meteora ma un buon germoglio da coltivare, crescere anche e soprattutto per la Prima squadra ma prima lasciarlo sbocciare è necessario e la Primavera è il set migliore per lasciar sbocciare i boccioli.

WE ARE THE CHAMPIONS?? CAMPIONI D'ITALIA?? Forza Inter!!!!?⚫️

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Egle Patanè