Pittore, ex cestista e juventino. No, non parliamo di un campione di calcio questa volta, ma di un politico: l’attuale primo ministro dell’Albania Edi Rama. Lui che con un semplice discorso ed un importante gesto ha subito raccolto tantissimi consensi. Lui che non dimentica e porge la mano, nonostante le mille difficoltà.

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La diffusione del coronavirus non si ferma e ormai non tocca solo la Cina o l’Italia, ma tutto il mondo. I numeri nel nostro Paese rimangono allarmanti ma c’è chi, fortunatamente, tende una mano al popolo italiano. Dopo gli aiuti cinesi, russi, cubani e americani è l’Albania a scendere in campo per fronteggiare l’emergenza Covid-19. E lo fa mandando 30 tra medici e infermieri nelle nostre strutture ospedaliere. Un aiuto concreto in un momento di difficoltà, annunciato dallo stesso premier albanese Edi Rama, che ha accompagnato il team di esperti in partenza.

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Un legame forte quello tra l’Italia e il popolo della penisola balcanica. Ma anche un legame forte, e a tinte bianconere, quello tra il primo ministro e il nostro Paese. Rama è infatti un grande tifoso della vecchia Signora. Il premier è stato più volte all’Allianz Stadium, ma ha dimostrato la sua passione juventina anche qualche giorno fa quando, mentre chiedeva ai propri connazionali di restare in casa, indossava un giubbotto proprio della Juventus.

L’Albania non dimentica e aiuta. Il cinquantacinquenne ha registrato un discorso, in doppia lingua, in cui spiega la sua scelta e in cui cerca di dar forza al popolo italiano. Lo stesso popolo che, come ricorda l’ex cestista, in passato ha accolto e adottato migliaia di albanesi.

“A qualcuno qui in Albania sembrerà strano, ma so che anche laggiù è ormai casa nostra. Da quando l’Italia e i fratelli italiani ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania bruciava di dolori immensi. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile. Le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate. Ma oggi noi non possiamo tenere le forze di riserva in attesa che siano chiamate mentre in Italia, dove si stanno curando negli ospedali anche albanesi, hanno un enorme bisogno di aiuto”.

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“È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere, anche Paesi ricchissimi hanno voltato le loro schiene agli altri. Ma forse esattamente perché noi non siamo ricchi e nemmeno privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà.

Questa è una guerra dove nessuno può vincere da solo. E voi, cari membri coraggiosi di questa missione per la vita, state partendo per una guerra che è anche la nostra. Oggi noi siamo tutti italiani. E l’Italia la deve vincere e la vincerà questa guerra. Anche per noi, per l’Europa e il mondo intero. Che Dio vi benedica tutti”.

Infine una simpatica battuta, destinata a conquistare tutti i cuori bianconeri:

“Mi hanno fotografato con i giubbotti della Juventus: sono belli, vanno bene in tempi duri come questi. Vale la pena rischiare di perdere qualche elettore interista…”

 

Grazie Albania, anche noi non dimenticheremo. 

Alessandra Cangialosi