Si chiude, ufficialmente, l’era di Andrea Agnelli alla Juventus.

Era nell’aria.
Si percepiva già dall’ingresso di Arrivabene, che qualcosa stava cambiando.

Una decisione in apparenza repentina resa quasi obbligata dai fatti.
il disastro Super Lega e un’inchiesta sulle plusvalenze impongono le dimissioni di Andrea Agnelli e in blocco di tutto Consiglio d’ Amministrazione.

Speravamo che tutto si potesse aggiustare, poiché il nome Agnelli accostato alla Juventus è importante.

Non è chiaro quali siano i fattori scatenanti che hanno imposto al completo CDA le dimissioni. Possiamo immaginare che due anni di insuccessi ( con i fattori già citati e altri, come la vicenda Suarez) abbiano messo in discussione un organo dirigente per un decennio vincente, che al di là dell’ultimo periodo ci ha regalato emozioni incredibili.

E stato il Presidente ad aver inaugurato la casa degli Juventini, l’Allianz Stadium:

“Benvenuti a casa, noi siamo la gente della Juve”

Nessun bianconero ha dimenticato quelle parole, il cui messaggio era di accoglienza, di tolleranza, di amore per la maglia e forte senso di appartenenza. E poi vittorie su vittorie … È stato il Presidente della svolta e dell’innovazione con idee moderne ricche di ambizione.

Andrea Agnelli con un gruppo industriale alle spalle ha portato Cristiano Ronaldo in Italia. Un’autentica svolta per il nostro calcio che non vede un mondiale da due cicli.
Andrea diventa l’uomo di riferimento del calcio internazionale, diventa altresì Presidente dell’ Eca, l’Associazione dei Club europei: il mondo del calcio guarda lui a quello che fa e come agisce.

Nasce, con la gestione Agnelli la Continassa, un’area ricca di infrastrutture dotata di un prestigioso centro medico : il J Medical.

Un successo dopo l’altro…

…Ma qualcosa non va.

Accade quando si è all’apice di sentirsi inattaccabili.
Forse ciò che ha sbagliato Agnelli è stato questo pensare che questo ciclo ricco di magia e soddisfazione sarebbe durato per sempre.

Il fallimento della Super Lega è stato il principio della fine.

Andrea Agnelli viene abbandonato come una sposa all’altare, il sogno diventa presto un incubo. Le accuse di alto tradimento non si contano. In poco tempo il Presidente della Juventus è un uomo isolato.

L’introduzione di Maurizio Arrivabene non ha aiutato. Un uomo troppo lontano dal calcio e dai suoi meccanismi, poco competente, troppo duro e distaccato, è stata la mazzata finale.

In una sera di un novembre qualsiasi, mentre il mondo ha gli occhi su altro, in pieno stile Fiat, Andrea Agnelli lascia il timone del club più prestigioso d’Italia: la Juventus.

Si sapeva che sarebbe accaduto, Agnelli non compariva da tempo ai microfoni, solo poche volte lo abbiamo visto in veste ufficiale: l’ultima nella triste occasione dell’eliminazione in Champions League.

Far parte della famiglia Agnelli non implica solo privilegi, quando sbagli paghi, e ti tagliano fuori: ne sanno qualcosa Margherita Agnelli, Lapo Ellkan, non c’è niente da fare. È sempre stato cosi. Una famiglia a cui non piacciono da sempre le brutte figure. E non ci sono madre, zie, cugini che tengano …

Il figlio di Umberto, l’unico maschio adulto a portare il nome Agnelli, rassegna con la sua squadra le dimissioni dal grande amore della famiglia.

Da tifosa sono addolorata e lo abbraccio. Perché speravo in qualcosa di diverso. È vero, il Presidente forse non vedeva la luce in fondo al tunnel e dieci anni sono tanti anche per lui.

Ma gli voglio bene e gliene ho voluto anche nei momenti difficili come ad un fratello che ha sbagliato.

Andrea lascia una Società con tanti problemi, ma con un ciclo vincente alle spalle che pochi vantano di avere avuto.
Purtroppo nell’imprenditoria e nella finanza il passato non conta, e le scelte per il bene di tutti, seppur dolorose ,vanno prese.

Il nuovo timoniere, scelto dalla Exor, porta il nome di Gianluca Ferrero.

I tifosi sognavano e sperano ancora in un ritorno di Alex Del Piero alla Juventus. Una figura amatissima che avrebbe il potere di ricompattare una tifoseria spaccata, divisa e scontenta.

Uno Juventino amato e stimato da tutti aspetta solo un cenno perché la porta potrebbe essere aperta.

Ma altresì c’è paura e sconcerto circa una possibile una dirigenza fredda e distaccata il cui progetto non è la continuazione ma qualcosa che ci fa venire i brividi solo a pensarci.

 

Cinzia Fresia