Venderi si, vendere no. È questo il “dilemma” di Silvio Berlusconi in una trattativa, quella della vendita della società rossonera, che sembra proprio una telenovela ricca di colpi di scena, di conferme e ripensamenti. Stando alle notizie apparse in questo periodo sui media, il Milan era già venduto alla cordata cinese, ai russi, a qualche sceicco arabo, almeno a un thailandese e probabilmente a un messicano. Ma oggi sembra essere arrivato finalmente l’atteso “lieto fine”.

Dopo un primo incontro andato a vuoto la notte scorsa, oggi pomeriggio c’è stato l’affondo decisivo di Bee Taechaubol con un’offerta di 480 milioni per rilevare il 48% delle quote del Milan, la cui valutazione resta quella indicata dal Patron rossonero di 1 miliardo di euro. Alla riunione pomeridiana a Villa San Martino, oltre al presidente e alle figlie Barbara e Marina erano presenti anche dirigenti della Fininvest come l’ad Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino e il direttore corporate finance & business development Alessandro Franzosi.

Affare fatto quindi. Lo certifica anche un comunicato congiunto:

“Il presidente Silvio Berlusconi ha approvato l’accordo firmato dall’amministratore delegato di Fininvest Pasquale Cannatelli e Mr. Bee Taechaubol. L’ipotesi di accordo prevede inoltre che il controllo del club rimanga nelle mani del presidente Silvio Berlusconi e della Fininvest, cui farà capo una quota di maggioranza assoluta pari al 52%. Il consorzio rappresentato da Mr. Taechaubol acquisirà invece una quota di minoranza pari al 48%. L’ipotesi di accordo ha come obiettivo la valorizzazione e la commercializzazione del brand Milan in particolare nei paesi asiatici, al fine di ottenere un forte impulso dei ricavi e di conseguenza quelle risorse finanziarie indispensabili per riportare, grazie a un progetto tecnico e sportivo estremamente incisivo, il Milan a competere con i principali club del calcio mondiale”.

Berlusconi ha trovato così un socio di minoranza che metta le risorse necessarie affinché il Milan torni a competere a livello europeo, dopo le ultime due deludenti stagioni:

“Per ora è un accordo che deve essere confermato ma è una buona cosa per il Milan. Speriamo di poter procedere per far tornare il Milan protagonista. Naturalmente mantengo maggioranza e la carica di presidente. C’è la possibilità che qualcuno che conosce bene i mercati asiatici possa sviluppare l’utilizzazione del brand commerciale del Milan in quei settori”.

Adriano Galliani e Barbara Berlusconi rimarranno ai vertici ma l’ingresso di mister Bee segna un punto di svolta anche nella gestione tecnico/sportiva che sarà affidata al gruppo Doyen, il fondo nato per la gestione dei cartellini dei giocatori e che ha già portato al successo Siviglia e Atletico Madrid.
L’idea con la quale il magnate thailandese ha convinto Silvio Berlusconi è proprio quella di presentare sui mercati asiatici il “brandMilan come un prodotto del made in Italy.

A Milanello si fanno progetti per il futuro, ma intanto i tifosi si dovranno accontentare di Sinisa Mihajlovic, l’allenatore che aveva detto: “Al Milan mai…“.

Barbara Roviello Ghiringhelli