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Nel giorno del suo ventiduesimo compleanno, Paul Pogba continua ad avere tutti gli occhi puntati addosso. La sua giovane età unita ad un talento dalle doti straordinarie porta prepotentemente il baby campione d’oltralpe ad essere uno dei calciatori più apprezzati e invidiati del calcio europeo. Sembrano lontani i tempi in cui arrivava a Torino con la fama del “Bad Boy“, ragazzo dal carattere difficile a cui veniva imputata la scarsa costanza e la poca inclinazione ad essere gestito nello spogliatoio.

Il primo a credere in lui fu Antonio Conte che lo volle fortemente tra le file della sua Juventus strappandolo a niente meno che il Manchester United e aiutandolo a limare un carattere a detta di molti poco affidabile. Incredibile pensare che un talento tanto limpido ed entusiasmante sia arrivato a parametro zero da uno dei club più prestigiosi del mondo. In effetti, sir Alex Ferguson non prese troppo bene la decisione di cedere il gioiellino francese ad una diretta concorrente, consapevole dall’alto della sua grande esperienza di essersi fatto scivolare dalle mani un grande campione dalle doti non troppo nascoste. In effetti, dal suo arrivo in Italia, il ragazzo di Lagny-Sur-Marne non ha fatto altro che deliziare gli occhi dei tifosi bianconeri alzando notevolmente il livello tecnico della squadra campione d’Italia e risolvendo con molta facilità le partite più toste da cui nessuno dei suoi compagni riusciva a venire a capo.

L’esordio avveniva il 22 settembre 2012 e appena un mese dopo arrivava la prima rete contro il Napoli. Difficile non ricordare quel gol che stese la squadra partenopea in meno di un minuto facendo conoscere a tutto il mondo le straordinarie capacità di questo baby fuoriclasse. Nasceva così il fenomeno Pogboom, come tutti lo chiamano a Torino o “Polpo Paul” per i fedelissimi, in riferimento alle sue lunghissime gambe che a grandi falcate lo portano a cavalcare i campi di serie A facendo impazzire le difese che se lo ritrovano di fronte.

Ora Paul Pogba è un giovanissimo talento che ha tutta la vita davanti, un talento che in Europa fa gola proprio a tutti. Ma guai a dire che il giovane francese si sia montato la testa. Numeri da record, la vittoria del Golden Boy nel 2013 (è stato il primo francese a vincere questo titolo), il titolo di miglior giovane del mondiale 2014 in Brasile: nessuno di questi riconoscimenti sembra far volare il francese tre metri sopra terra. Nelle sue dichiarazioni si percepisce tutta l’umiltà di un ragazzo che sa sempre come rispondere con maturità e semplicità a qualsiasi domanda, in barba a quanti dicevano che si trattava di una “testa calda” da domare. Ciò non vuol dire che al “polpo” manchi l’ambizione. Dopo aver ritirato il premio Tuttosport di miglior under 21 europeo lui stesso dichiarava: “ora mi manca solo il pallone d’oro“, perché alla forte semplicità e alla naturalezza si unisce anche una grande voglia di arrivare in alto ed è evidente che il francese ha tutte le carte in regola per essere annoverato in futuro tra i più grandi del calcio.

Come si fa a privarsi di un giocatore così? Nel 2013 la Juventus rifiutò 20 milioni di sterline dall’Arsenal dichiarando il calciatore incedibile e da allora di offerte per Paul ne sono arrivate a profusione. Per il club bianconero diventa sempre più difficile trattenere il suo gioiellino di fronte ad una pioggia di offerte faraoniche, ma Andrea Agnelli, che qualche tempo fa definiva Pogba “patrimonio dell’umanità”, sa benissimo che, per tornare ad essere grandi in Europa, un giocatore come lui è meglio tenerselo in casa. Qualunque sia il futuro del francesino, in Italia o lontano dal Belpaese, la fortuna del centrocampista è comunque quella di avere ancora tanto da dire e da mostrare, data la giovanissima età e l’alto livello di maturità calcistica, ma la speranza è di non assistere ancora alla fuga di campioni che ultimamente ha visto piangere la nostra serie A. 

Claudia Rosco