Caro, illustre, stratosferico, SuperGigi Buffon,

tu che ti trasformi in un razzo missile con circuiti di mille valvole e tra i pali sprinti e vai.

Tu che da vent’anni difendi strenuamente la sacra porta bianconera dagli attacchi dei nemici, distribuendo senza pietà manate, piedate e urla stridule che nemmeno Leonida alle Termopili.

Tu che per sei l’orgoglioso baluardo brizzolato di una generazione di calciatori che ormai è in via di estinzione.

Tu… Superportiere dai superpoteri, ci lasci così, attoniti e sbigottiti, dopo l’annuncio che forse forse, ma forse, lascerai l’amata vecchia signora per una nuova avventura calcistica?

E che tra le motivazioni addotte ci sarebbe il poco spazio a te riservato durante la stagione?!

Gigi, Gigi caro, noi amanti del divin pallon, sappiamo che questa, per la Juventus, non è un’annata come tante altre, almeno negli ultimi anni.

Sappiamo che state rincorrendo le milanesi e in special modo quella sponda naviglio nerazzurra.

Sappiamo che l’eliminazione dalla Champions non è stata facile da digerire, al contrario: si è piazzata stabilmente sullo stomaco come una porzione di bagna càuda.

Al di là del tifo specifico, sappiamo che non si può sempre volare alti come il Concorde o volteggiare leggeri e sciolti come Roberto Bolle, ma tu, quoque tu Gigi, proprio adesso dovevi tirare fuori questa cosa del minutaggio?

A ridosso della 29esima giornata su 38 totali del campionato di Serie A? Alla vigilia del derby cittadino contro i granata? Durante la pausa per la nazionale di Mancini che ce la sta mettendo tutta per far rinnamorare gli italiani di essa stessa, dopo la solenne bastonatura non del tutto digerita (vedi bagna càuda sopra) della mancata partecipazione ai mondiali 2018 in Russia?

Gianluigiiiiiiiiiiii… Perché???

Non ti pare di aver leggerissimamente destabilizzato un ambiente che ultimamente non è tutto un giardino fiorito?

Sappiamo quanto ami il calcio, però diciamolo, hai giusto un anno in più rispetto a me ed io, comune mortale, da anni ormai mi alzo dalla sedia esclamando Oppalà e mi siedo sul divano (quando mi siedo, in quelle rare volte in cui mi siedo), sembro una megattera dopo aver mangiato il tacchino al banchetto nel Giorno del Ringraziamento.

Tu invece, nonostante quell’aria da uomo vissuto con quel brizzolato che attizza l’ormone femminile, sei agile e scattante come Bambi adulto, vigoroso e possente come He-Man, cazzutissimo come l’Uomo Tigre.

Gigi Buffon: "Rischio di non smettere più. Dopo il calcio? La Maturità" - Eurosport
Fonte immagine Profilo Twitter Juventus

 

Su, Gigi bello, che mai saranno minuti in più o minuti in meno a fronte di una carriera luminosa pregna di successi?

Che poi, è vero che se ti cercasse un top club, sarebbe più semplice la decisione di lasciare la storica maglia bianconera e provare a giocare molto di più rispetto agli ultimi tempi (comprendiamo pure che sia complesso pronunciare correttamente ogni volta il nome del titolare tra i pali… Se si fosse chiamato Posalaquaglia, avremmo avuto tutti meno problemi!).

Insomma Giangi, non ci lasciar così.

Al di là della fede sportiva, sei stato e sei uno dei più amati, il modello calcistico per tanti giovani, 176 volte capitano della nazionale azzurra…

Minuto più, minuto meno, sei una leggenda. Vuoi restare alla Juventus? Magari fai beccare un raffreddore a Szczęsny proponendogli di allenarsi a Limone Piemonte, non so, una cosa così, innocente.

Se poi vuoi guardare altrove, caro Gigi, vai pure, è anche giusto così. Però se ti giri indietro, sappi che non troverai solo la Juventus a ricordarsi di te, ma una buona parte di quelli che amano il pallone, sparsi in tutta Italia.

Con affetto

Simona Cannaò