“Voglio giocare a calcio, voglio diventare un calciatore”. Quanti bambini sognano di poter, un giorno, calciare un pallone davanti a migliaia di tifosi? Questo era il sogno, diventato realtà, di Godfred Donsah, attaccante in forza al Cagliari. Nella sua intervista a La Gazzetta dello Sport, il diciottenne ghanese ha raccontato la sua infanzia tra povertà, sogni e speranze.

Figlio di un clandestino sbarcato in Italia nel 2007, Donsah arriva a Palermo all’età di 15 anni dopo anni trascorsi a lavorare nelle piantagioni di cacao con la famiglia. Fattosi subito notare nella prima squadra rosanero, deve la sua fortuna a Sean Sogliano, il primo a credere in lui e a portarlo a Verona. “Ma devo tanto anche ad Acquah – ha aggiunto – è il mio più caro amico. A Palermo mi aiutava, mi dava qualche soldo e mi ha regalato le prime scarpe”. 

Dal Verona al Cagliari, voluto fortemente da Zeman, uno che di giovani ne sa qualcosa, Donsah sta trovando sempre più spazio nella squadra sarda grazie anche all’aiuto di Gianfranco Zola che lo ha reso titolare inamovibile, facendolo giocare in diversi ruoli. Il ghanese ha già segnato 2 gol in serie A e lunedì scorso durante Cagliari-Inter erano presenti allo stadio gli osservatori di City, Arsenal e Liverpool.

Nell’anticipo dell’ora di pranzo, il giovane del Cagliari sarà impegnato nella sfida contro il Verona, ovvero il suo passato. Quella di Donsah è una storia come tante che racconta le insidie e le difficoltà di un ragazzo che sta realizzando il suo sogno. E chissà se questo sogno si chiama Premier League.

Martina Giuliano