Udine, Napoli, Milano e Pescara (assente eccellente dell’ultim’ora Roma): sono queste le quattro paladine italiane scese in piazza per difendere i diritti del calcio femminile sotto l’hastag #IoStoColCalcioFemminile. A Pescara, capofila della manifestazione nazionale, l’Asd Femminile Pescara calcio che ha organizzato il sit-in davanti i locali del Coni provinciale Abruzzo nonché sede regionale della Figc. “Siamo qui per manifestare e chiedere il rispetto dei nostri valori e principi” le parole del presidente dalla Pescara Femminile Luciano Verrigni.

Un momento di confronto che, nel suo manifesto, lancia richieste ben precise: Basta discriminazioni per le donne che giocano a calcio e fanno sport; riconoscimento e valorizzazione, sostegno e promozione per lo sviluppo del nostro movimento; partecipazione del calcio maschile. Non è accettabile che l’Italia del calcio professionistico, quattro volte campione del mondo, non partecipi alla crescita del calcio femminile come avviene in tutte le nazioni del mondo. È di fatto un orgoglio civile e sportivo nazionale: non vogliamo rimanere il terzo mondo del calcio femminile. Infine, vogliamo costituire la Lega femminile, uscire dalla Lnd e passare sotto la Figc”.

Alla manifestazione pescarese ha aderito anche Leila Kechoud, consigliere dalla Provincia di Pescara con delega alle Pari opportunità: “Chi stabilisce il criterio in base al quale uno sport è maschile o femminile? Sono qui per esprimere la mia solidarietà alle ragazze del calcio le quali hanno il diritto di avere la possibilità di svolgere l’attività sportiva che più amano. Faccio un appello: vorrei trovarmi di nuovo qui, tra qualche tempo e vedere con noi la Pescara calcio e mister Oddo magari per festeggiare la promozione in Serie A e avere il loro sostegno a favore del movimento femminile”.

Altra presenza importante della giornata è stata quella dell’associazione Ananke, centro anti violenza con sede a Pescara, la quale ha annunciato l’adesione a un progetto nazionale dal titolo Five man: cose da uomini che, nel capoluogo adriatico, farà tappa giovedì 18 giugno il cui obiettivo sarà quello di “utilizzare la metafora sportiva quale modo per modificare gli stereotipi nelle relazioni umane”.

Francesca Di Giuseppe