Gli Ultras del Genoa lo avevano annunciato: niente musica, niente intrattenimenti. Solo il silenzio.

Un minuto solo per tutte quelle vittime non sarebbe bastato, non poteva bastare. Sono stati 43 lunghi minuti, quasi la durata di un tempo della gara  in un’atmosfera surreale e ovattata che ha messo i brividi a chiunque. E pensare che nemmeno ai funerali c’era stata tutta la compostezza vista ieri a Marassi.

Gli striscioni, numerosi, sono di rabbia e di dolore e tutti coperti da drappi rossoblu: unico, prepotentemente messo in mostra, quello del Genoa Club Vigili del Fuoco, quasi a voler urlare all’ Italia intera l’enorme lavoro svolto, senza sosta, da quei ragazzi con l’elmetto.  Sotto la curva i mazzi di fiori come omaggio per i defunti e l’ingresso di capitan Criscito con un bambino, figlio di una delle vittime: tutto avvolto dal silenzio, dal contegno, dalla forza di una città troppe volte colpita al cuore, ma sempre pronta a rialzarsi.

“Alluvioni, torre piloti, ponte. Basta funerali!”.

 

I nomi di tutti i deceduti uno per uno scorrono sul tabellone poco prima del 43′ quando lo stadio esplode in un urlo liberatorio come un pianto troppo a lungo trattenuto:

Una serata che non dimenticheranno a Genova: speriamo non dimentichi nemmeno il resto della nostra Nazione. A questo proposito, le parole del Mister rossoblu non potevano essere più giuste  e straordinariamente vere:

Daniela Russo

(immagini Twitter)