Il Campionato del Mondo 2022 non è ancora iniziato e già registra la sua prima vittoria. E’ la vittoria del calcio che per la prima volta in assoluto inserisce tre arbitri donna nella storica competizione maschile.

Ci sono una francese, una ruandese ed una giapponese. No non è una barzelletta ma una bella favola da raccontare e da vivere in questo prossimo Mondiale in Qatar e non solo.

Stéphanie Frappart, Salima Mukansanga e Yoshimi Yamashita figurano tra i 36 arbitri selezionati per questo campionato del mondo.

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Da molti anni offrono prestazioni di alto livello.”, ha dichiarato Pierluigi Collina, storico volto dell’arbitraggio ed oggi presidente della Commissione arbitri.

Emerge dalle sue parole un messaggio molto importante ovvero che conta la qualità e non il genere. Sempre Collina continua affermando :”Spero che in futuro la selezione di direttori di gara donne d’èlite per importanti competizioni maschili, venga percepita come qualcosa di normale e non più come qualcosa di sensazionale”. 

Importanti parole quelle di Collina che spingono a riflettere, allargando il cerchio, su quanto ormai siamo assuefatti da un mondo totalmente capovolto. Un mondo in cui ciò che dovrebbe essere all’ordine del giorno, viene visto come un qualcosa di cui stupirsi.

Il calcio e lo sport tutto è uno dei principali veicoli per abbattere qualsiasi tipo di barriera culturale e farsi promotore di valori importanti. Ciò che ci si può augurare è che tutto questo sia l’inizio di una bella e sana normalità.

Stéphanie Frappart raggiunge questo importantissimo traguardo dopo una lunga serie di esperienze che l’hanno vista diventare la prima donna arbitro di una partita nella seconda divisione francese nel 2014 e in seguito è diventata la prima donna ad arbitrare in Ligue 1 a partire dal 2019, ruolo che tutt’ora ricopre.

Ha all’attivo anche una finale di Coppa di Francia e una finale di Supercoppa Europea. “Sono emozionata, la mia convocazione non era per nulla scontata. La Coppa del mondo è il massimo!”. Queste le parole della francese che sa di essere anche punto di riferimento per tante ragazze che vogliono intraprendere questo percorso e che in lei vedono una possibile speranza.

Stessa sorte è toccata anche Yoshimi Yamashita e Salima Mukansanga. La nipponica nel 2019 è stata la prima donna a dirigere una gara di Champions League asiatica e la scorsa estate è diventata ufficialmente arbitro professionista, mentre la ruandese è stata la prima donna ad arbitrare in Coppa D’Africa lo scorso gennaio.

Farò del mio meglio affinché il calcio possa mostrare la sua bellezza” queste le parole della Yamashita. Ed è proprio aprendo le sue vedute che il calcio può riuscire a mostrarla. E’ un bel gol quello messo a segno dalla Fifa che in un paese come il Qatar in cui il tema della donna è un tema assai delicato da affrontare, rende possibile ciò che dovrebbe essere considerato normale.

Ora non resta che attendere il fischio d’inizio di quella che è una delle massime forme di bellezza di questo sport, di cui tutti, nessuno escluso, possono e devono farne parte.

 

Elisa Licciardi