Nicolò Zaniolo rilancia la Roma: è lui il Man of The Day della nona giornata.

 

La Roma vince contro il Milan e torna tra le grandi. A firmare il trionfo, al 38’ un gol di testa di Dzeko e, in seguito, Zaniolo che al 58’ spiazza Donnarumma con un sinistro, il suo piede preferito. Quello del centrocampista giallorosso è il secondo gol consecutivo in quattro giorni, tra Europa League e campionato.

Segna e bacia la maglia, simbolo dell’amore che prova per i colori che indossa. Per quella squadra che l’ha coccolato e ha creduto in lui sin da subito.

Di gavetta Zaniolo ne ha fatta e le delusioni, nel corso della sua giovane carriera, non sono mancate. Toscano di nascita, ligure di crescita e romano di fama: la sua vita è iniziata a La Spezia, poi si è trasferito a Firenze per militare nel settore giovanile. Il mister, però, non gli ha dato possibilità: Nicolò fu parcheggiato in panchina senza giocare mai neanche un minuto.

“Devi capire che fino a quando tuo figlio non cresce…” prova a spiegare l’allenatore a Igor Zaniolo, ex calciatore e papà di Nicolò, che lo interrompe: “Lo so… Nicolò parla bene di te anche se non lo fai mai giocare”.

Il ragazzo viene scartato. La sua prima porta in faccia. 

Immagine- fonte: Gazzetta Fans News

Non si abbatte. Anzi, si rimbocca le maniche. Direzione Entella, Serie B. Lì inizia a giocare con i più grandi. Poi è la volta dell’Inter, squadra in cui passa un anno nella Primavera vincendo lo scudetto in finale proprio contro la sua ex squadra, la Fiorentina. Una forma di rivalsa. Ma anche nella squadra di Milano qualcuno non nota il grande talento di quel piccolo uomo. Nell’estate 2018 la trattativa: i nerazzurri comprano Nainggolan e Zaniolo finisce nella Capitale.

Eusebio di Francesco, ex allenatore giallorosso, lo fa esordire all’età di 19 anni in Champions League, al Santiago Bernabeèu contro il Real Madrid. Nicolò non aveva mai giocato un minuto in Serie A prima di quel debutto e le uniche partite che aveva alle spalle nel mondo dei grandi erano le 7 giocate nell’Entella. Una scelta folle? No.

Si muove senza paura e si fa rispettare. Lui giovanissimo, in mezzo a dei giganti.

Zaniolo in campo al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid
immagine-fonte: La Gazzetta dello Sport

Zaniolo è caduto e si è rialzato più volte. Alcuni non hanno riconosciuto le sue qualità, altri hanno puntato il dito su di lui per averlo in squadra sin da subito. Oggi è tra i più talentuosi del campionato italiano. Oggi è il Man of the day. Ma non chiamatelo predestinato. Il successo se l’è dovuto sudare.

Come quella maglia che bacia dopo i  gol: gialla come er sole, rossa come er core…suo. 

Sara Montanelli