Roma è parte del mio cuore, è la mia casa, ho vissuto grandi gioie da giocatore e da allenatore.

Le parole di Vincenzo Montella, qualche mese fa, prima dell’incontro tra Fiorentina-Roma di campionato.

 

Uomo icona dello Scudetto del 2001, Vincenzo Montella approda a Roma nell’estate del 1999. Nato a Pomigliano D’Arco nel 1974, cresce a Castel Di Cisterna, vicino a Napoli.

Gioca prima all’Empoli poi viene notato dal Genoa che lo acquista per la stagione 95/96. Il Genoa però sarà solo il trampolino di lancio: lascia dopo una sola stagione i rossoblù per approdare nell’altra squadra del capoluogo ligure, la Sampdoria, dove resta per tre stagioni riuscendo a fare buona impressione nell’ambiente calcistico italiano.

Arriva il momento di un grande club e viene acquistato per 50 miliardi di lire dalla Roma.

Durante la permanenza in giallorosso  il rapporto con l’allenatore Capello non risulta facile, un rapporto di “amore-odio” che si incrina ancora di più con l’arrivo di Gabriel Batistuta.

A febbraio l’argentino si infortuna, Montella gioca e segna a ripetizione. Nella terzultima gara però Capello lo esclude, l’aeroplanino entrerà soltanto nella ripresa, con la squadra sotto di un gol è proprio il giocatore appena entrato a segnare.

Riesce ancora a dimostrare quanto sia fondamentale per la squadra e di stare in panchina non riesce a sopportarlo, durante la prima conferenza stampa a cui prende parte dichiara di sentirsi amareggiato, il suo posto è il campo, come quello di qualsiasi campione che si rispetti.

Nonostante ciò la partita seguente gioca solo gli ultimi dieci minuti, ormai al limite discute con il mister davanti alle telecamere.

La seguente giornata di campionato, l’ultima, contro il Parma, è titolare e decisivo, segna il secondo gol contro i gialloblù nel secondo tempo.

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Caro France’…capire le ragioni, il perché, dare un senso a questa scelta forse è impossibile (o forse no). Soprattutto per chi la vede da fuori, come me. Soprattutto per chi sa cosa rappresenta la Roma per te, come credo di saperlo io. Soprattutto per chi sa cosa sei per la Roma, come sono certo di saperlo io. Ed allora meglio rispettare la tua volontà. E non aggiungere altro. E rimanere in religioso silenzio. Resta quello hai fatto per questi colori, quello che hai sentito, senti e sentirai per sempre per questo club; quello a cui hai rinunciato per rimanere aggrappato per tutta la vita ad un sogno. Alla tua Roma. Non ci hai mai spiegato a parole cosa fossero Roma e la Roma. Non era necessario. Lo facevi con i gesti e con l’emozione, con i gol e le imprese, con il trasporto e la dolcezza di chi ama davvero. Sei la bandiera della Roma. E questa bandiera sventolerà per sempre. Che ci sia vento o no. Grazie France’ per le emozioni che hai saputo regalare. Sia da ‘dentro’ che da ‘fuori’. Sei e resterai per sempre @francescototti, VIII Re di Roma. Da chi si considera tuo amico disinteressato. Vincenzo Montella

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Resta nella capitale fino al 2007 dove, nonostante l’ambiente particolare romano del periodo, riesce a collezionare una Coppa Italia e 24 reti, per poi andare in prestito all’estero, al Fulham. Ma la realtà inglese non entusiasma l’aeroplanino che decide di tornare in Italia, rivestendo ancora una volta la maglia della Sampdoria.

Nel 2009, dopo il rientro a Roma, annuncia a fine stagione il ritiro. Resterà comunque legato ai capitolini e inizierà una seconda carriera, quella da allenatore.

Contemporaneamente al suo ritiro la società gli offre la guida dei giovanissimi, nel 2011 arriva un’occasione importante: sostituire il dimissionario Claudio Ranieri alla guida della prima squadra. Riesce a riportare la Roma al sesto posto e in semifinale di Coppa Italia, ma non verrà riconfermato per la stagione successiva. Allenerà poi il Catania, trasmettendo idee chiare e un buon gioco e stabilendo un record di punti per la squadra siciliana.

Nel 2012 diventa allenatore della Fiorentina, fino al 2015. Buono il rapporto che si instaura tra la viola e Montella: grazie all’utilizzo di uno stile di gioco spumeggiante basato sul possesso palla conquistano una finale di Coppa Italia e una semifinale di Europa League. Buone le intenzioni dell’aeroplanino ma sbagliate le scelte. Dopo Sampdoria, Milan e all’estero il Siviglia nel 2019 Montella ci riprova con la Fiorentina ma verrà esonerato ancor prima di mangiare il panettone.

Amato dai tifosi giallorossi, si trova nell’élite dei campioni romanisti, assieme a pochi altri. Ricordato non solo per lo Scudetto ma anche per aver segnato in un derby 4 reti contro i laziali. Sia come giocatore che come allenatore si è sempre riconosciuto per la schiettezza e i modi cristallini.

Michela Asti