Il Napoli, dopo essere tornato a ringhiare, guarda al futuro.
Il cambio allenatore avvenuto in corsa ha permesso al club azzurro di gettare le basi per la stagione che verrà.

Gattuso, che ha ereditato la squadra fatta per il predecessore, ha avuto modo di iniziare a inculcare il suo calcio (fondato su passione, carattere, unione, spirito di sacrificio) e di conoscere ambiente e soprattutto i singoli dell’organico. Tra una tirata d’orecchie e calciatori cacciati dall’allenamento, l’ex Milan ha testato i componenti della rosa e ha fatto capire che con lui non si scherza.

Umiltà, lavoro, spirito di sacrificio e ambizione: Su queste basi inizia la costruzione del Napoli di Ringhio!

Il primo nome sulla lista azzurra è un giovane talento (classe 1998) ma non di quelli viziati dal dorato mondo del pallone bensì un ragazzo che ha conosciuto tante difficoltà e che sulla sua pelle ha imparato che nulla si ottiene senza sacrificio.

victor osimhen
fonte immagine: profilo Twitter ufficiale del calciatore

La vita, non è mai stata facile per l’attaccante nigeriano
Victor Osimhen

E’ dovuto crescere in fretta e senza la figura materna (persa quando era solo un bambino di sei anni).

A pochi mesi dal lutto, il padre perse la sua occupazione e così Victor, insieme ai suoi fratelli, hanno dovuto fare immani sacrifici.

“Mio fratello ha venduto giornali sportivi, mia sorella arance in strada e io acqua in bottiglia nel mezzo del traffico. Dovevamo sopravvivere.
La sera eravamo tutti insieme e raccoglievamo i soldi sul tavolo.”

Vic (come lo chiamano gli amici) ha però sempre visto nel calcio una via d’uscita, così, oltre a vendere acqua, giocava nelle discariche a cielo aperto con le scarpe vecchie che trovava.

Nella vita di quel ragazzino reduce da un’infanzia complicata l’occasione di riscatto arriva quando alcuni scout locali lo invitano a sostenere un provino per la Strikers Academy di Lagos (una delle tante accademie calcistiche nigeriane): sarà il suo trampolino di lancio.

Nel 2014 entra nel giro delle nazionali giovanili e, l’anno dopo, con il suo talento trascina la Nigeria Under 17 al Mondiale di categoria con ben 10 goal e vince la Scarpa d’oro. 

Una vetrina ben sfruttata.
In
Europa, infatti, qualche club inizia a seguirlo da vicino, così, nel 2017, Osimhen lascia l’Africa e vola in Germania, al Wolfsburg.

L’inizio del sogno?
Non proprio, perchè la sfortuna continua a torturare Victor che contrae una particolare forma di malaria e non ha modo di dimostrare il suo reale valore.

Dura solo un anno l’esperienza tedesca e, nel 2018 indosserà la maglia del Charleroi.
In Belgio inizia a riscattarsi: chiuderà la stagione con 20 goal in 36 partite, ma sarà solo l’inizio della sua esplosione che avverrà in Francia.

Lo scorso agosto è acquistato dal Lilla e al debutto in Ligue 1 realizza una doppietta.
Sarà poi tra i protagonisti assoluti della stagione interrotta a causa del coronavirus. Soprannominato Humble Victor, prestazione dopo prestazione, ai tifosi del club francese è riuscito a far dimenticare Nicolas Pépé e Rafael Leão.

Molti lo paragonano a Drogba, altri lo considerano il più grande talento sfornato dalla Ligue 1 negli ultimi anni dopo Mbappè: dotato fisicamente, veloce ed esplosivo, la sua abilità principale è quella di lanciarsi in profondità, in campo aperto.

Se in passato, per trarre il massimo beneficio dalla sua velocità, era stato spesso impiegato sugli esterni, in Francia, il tecnico Christoph Galtier ha deciso di usarlo come centravanti e Vic ha lavorato parecchio sulla finalizzazione. 

“Cerco sempre di andare al limite, al punto in cui la stanchezza mi fa quasi cadere. Se non lo faccio, se non premo completamente l’acceleratore, è come se non fossi in gioco”.

Vic è uno che nella vita non si è arreso e questa filosofia l’ha portata al calcio.

“Parte della mia vita è stata una lotta per sopravvivere. Ma questo è tutto ciò che sono oggi alla fine. È difficile classificare tutto ma ogni evento ha creato la mia personalità”.

Una personalità che piace non poco a Gattuso ed è per questo che ADL sarebbe disposto a spendere circa 60 milioni (sarebbe il giocatore più pagato nella storia del Napoli) e lo stesso Ringhio sarebbe pronto a ridursi l’ingaggio pur di accontentare le richieste economiche del ragazzo che è ambito da mezza Europa e sul quale si è creata una vera e propria “gara al rilancio”.

Al talento nigeriano il Napoli ha proposto un quinquennale, a quattro milioni netti (bonus compresi) pur di convincerlo (e convincere il suo agente – cambiato in questi giorni) a sbarcare all’ombra del Vesuvio e di non cedere alle altre proposte, in particolare alla corte del Liverpool.

Serie A o Premier?
Gattuso o Klopp?
Napoli o Liverpool?
Al momento l’unica certezza è che Vic può mettersi alle spalle il passato doloroso e guardare a un futuro radioso.