Le Viola sono l’unica rappresentante del calcio italiano rimasta in corsa in Champions ma il sorteggio ha subito messo la squadra di Cincotta di fronte a una ripida salita.

Sorteggio difficile contro una delle squadre più forti al mondo.
Sarà un modo per imparare qualcosa e metterci a confronto contro i maestri d’Europa”
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– il commento a caldo di Mister Antonio Cincotta –

Sarà il Chelsea F.C. Women l’avversario negli ottavi di finale.
La gara d’andata si giocherà a Londra in una delle date previste (17 o 18 ottobre, quindi dopo la Supercoppa 2018 contro la Juventus e prima della trasferta a Verona contro il Chievo); il 31 ottobre o il 1 novembre la sfida di ritorno al Franchi.

Storia di un club voluto dai tifosi e sostenuto dagli uomini

La denominazione Chelsea Football Club Women risale allo scorso maggio ma il club ha una storia più vecchia e particolare in quanto nato nel 1992 grazie a un gruppo tifosi del Chelsea FC (i maschietti) che richiese una sezione di calcio femminile.
L’affiliazione al club maschile avvenne nel giugno 2004, dopo una promozione nella massima divisione inglese  ai danni del Liverpool.

Importante per il club è l’apporto della prima squadra maschile della società che ha insistito per prefiggersi l’obiettivo di diventare una delle potenze del calcio femminile europeo: nel 2009, i tagli ai finanziamenti alla sezione femminile del Chelsea furono tamponati grazie al supporto economico di John Terry e compagni.

Con la creazione della FA Women’s Super League (che nel 2011 sostituì la Football Association Women’s Super League 1) il Chelsea fu una delle sedici squadre che fecero richiesta di partecipazione.

Il secondo posto ottenuto nella stagione 2014 ha consentito alle londinesi di partecipare per la prima volta alla UEFA Women’s Champions League (stagione 2015-2016), conclusasi con l’eliminazione agli ottavi di finale.
Nella stagione 2015 le ragazze del Chelsea hanno centrato il primo storico double vincendo la FA Women’s Cup e campionato.

Saranno campionesse d’Inghilterra anche nel 2017 e nella stagione passata.

“Figlie” di un campionato professionistico

Il massimo campionato calcistico femminile inglese da quest’anno, per la prima volta, è diventato professionistico: tutte le giocatrici delle squadre hanno un regolare contratto con stipendi che vengono pagati ogni mese.

Un passo importante in un paese in cui il calcio femminile sta esplodendo tanto che l’Inghilterra si è candidara a ospitare l’edizione del 2021 degli Europei.

Coach Emma Hayes

Emma Hayes inizia a giocare fino a quando, a 17 anni, un grave infortunio alla caviglia gli impedisce di continuare l’attività agonistica.
Non si scoraggia e decide di laurearsi alla Liverpool Hope University e, al conempo di frequentare il corso per allenatore di calcio. Una volta conseguito, inizia ad allenare dall’età di 20 anni.
Nel 2001 decide di crescere negli USA dove resta fino al 2006. Torna in Inghilterra come assistente e direttore del settore giovanile dell’Arsenal, incarico che manterrà fino al 2008.
Dopo un’altra parentesi americana, nel 2012 diventa tecnico del Chelsea femminile e oltre a vincere sta portando le londinesi a essere una delle realtà europee del calcio femminile.

E’ un personaggio molto amato e stimato in UK tanto che nel 2016, è stata nominata un membro dell’ordine più eccellente dell’Impero britannico (MBE) negli honors del 90° compleanno della Regina.

Soprannominata la Jose Mourinho femminile, Hayes è un manager dalla personalità molto forte che riesce a plasmare e rafforzare le sue ragazze.

Lei è molto più di un coach, lei è uno dei simboli del calcio femminile britannico.

 

Caterina Autiero