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Una settimana da Irriducibili

Il compleanno, la squalifica, le trasferte, la Lazio che vince e il gesto antisemita

La settimana scorsa il gruppo degli Irriducibili ha compiuto 30 anni. Esattamente il 18 ottobre 1987, un gruppo di tifosi laziali decide di unirsi sotto il simbolo del fumetto Mr. Enrich e di collocarsi indipendentemente all’interno della Curva Nord per sostenere la Lazio. Oggi, il gruppo ultrà, è formato da vecchie guardie e nuove generazioni unite da un unico filo conduttore sotto il segno dell’aquila Olimpia.

Gli “Irriducibili” non hanno potuto festeggiare il loro compleanno in Curva Nord a causa di una squalifica di due giornate per cori razzisti contro alcuni giocatori del Sassuolo, ma ugualmente hanno potuto ammirare le vittorie della Lazio in trasferta contro la Juventus in campionato e contro il Nizza in Europa League.

In Francia, il gruppo si è presentato con una maglietta con su scritto “F*ck ISIS”, ma la cosa ha suscitato poco clamore e solo il giornale inglese “Sun” ha protestato contro questa iniziativa.

Gli “Irriducibili” hanno potuto festeggiare il ritorno in casa della Lazio grazie all’intervento del presidente Claudio Lotito che ha ottenuto un particolare permesso grazie al quale i sostenitori hanno potuto assistere alla partita Lazio-Cagliari, ma dalla prospettiva della Curva Sud, quella romanista.

Fin qui le sciarpe alzate al cielo, i cori, gli striscioni, i fumogeni: la vita dell’ultrà è questa. Poi sopraggiunge la goliardia, lo sfottò, le figurine antisemite e tutto crolla. I giornali, le tv, le radio e internet iniziano a parlare degli “Irriducibili” e di quanto siano brutti, cattivi e razzisti.

Ma guardiamo il buono che ne è scaturito: chi avrebbe mai pensato di vedere un libro su un campo di calcio? Già, proprio così: verrà distribuito a tutti i bambini il Diario di Anna Frank, affinché nessuno, nemmeno le nuove generazioni, dimentichino un passato da cancellare.

Gisella Santoro