“Una mamma lo sa” il libro di Elena Santarelli è un colpo al cuore, faticoso, duro, ma necessario.

“una mamma lo sa”
Dal 22 Ottobre sarà disponibile in tutte le librerie e online il libro di Elena Santarelli. Un viaggio nel suo percorso da mamma e di quel dolore senza fine

Per Elena innanzitutto.

Perchè attraverso l’arma più potente al mondo – la penna -ha potuto mettere nero su bianco tutto il suo dolore. Quello che ha dovuto nascondere ai suoi affetti più cari, a suo figlio Giacomo colpito duramente da una sentenza che nessuna mamma vorrebbe mai sentirsi dire.

 Per le mamme.

Quelle mamme che stanno combattendo la sua stessa battaglia. Perchè non bisogna mai perdere la speranza di rivedere la luce in fondo al tunnel.

“Sono abbastanza emozionata. Primo perché mi è costata veramente molta fatica questo libro, perché a volte determinati ricordi e pensieri vorresti mandarli via. Invece quando devi scrivere un libro devi raccontare veramente la tua storia e ritornano. Credo che non spariranno mai”

 

E’ stato difficile esternare tutti quei pensieri che non aveva mai esternato a nessuno durante la terapia. Ma soprattutto è stato difficile mentire. Fingere. Indossare quel sorriso e andare avanti, con positività.

Non è stato facile, da donna, da mamma, da personaggio pubblico.

“Durante tutte le terapia di Giacomo ho mentito un po’ con tutti. Ho mentito con i miei genitori, con le amiche e anche con le persone con cui avevo meno confidenza. Mostrandomi sempre sorridente, sempre positiva. In realtà dentro c’era qualcosa che dovevo tirare fuori e grazie al libro devo dire che ci sono riuscita. Infatti i miei parenti, le mie amiche, tutti rimarranno sorpresi perché ci sono cose che non ho mai detto. Spero che apprezzerete il libro se avrete voglia di leggere, un libro dove ci sono capitoli molto forti, ma del resto quello che abbiamo vissuto è stato molto forte”

Superfluo rimarcare, ma lo facciamo perché c’è ancora chi lascia commenti stupidi, che tutto il ricavato sarà devoluto all’acquisto di un simulatore 3D per la neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

“Non lucrerei mai sul tumore di mio figlio! E anche in passato, prima che mio figlio si ammalasse, non ho mai percepito un euro per le serate di beneficenza.”