Non poteva immaginare un tale esordio in Serie A Luca Caldirola, nemmeno nei sogni.

Buona la prima per gli uomini di Filippo Inzaghi che finalmente – dopo il rinvio della prima giornata che recupereranno il 30 settembre – ribaltano la Sampdoria a Marassi.

E l’artefice principale è proprio lui, il difensore altresì conosciuto come The Wall in quel di Benevento, uno dei pilastri assoluti della difesa giallorossa nella cavalcata della scorsa stagione.

All’età di 29 anni il suo debutto nella massima serie italiana: lui che ha girato la Germania e è stato prestato in lungo e in largo.

Lui, che ha affiancato i campioni d’ Europa dell’Inter di Mourinho nell’anno del Triplete.

Caldirola – che nasce a Desio, in Brianza – cresce con la passione per il Milan. Per ironia della sorte però finisce nelle fila dell’eterna rivale del Diavolo.

Nell’Inter arriva a soli otto anni, notato da un osservatore. In lacrime: non vuole tradire la sua squadra del cuore.

A 14 anni è già Capitano dei giovani nerazzurri.

Così, Luca Caldirola arriva in lista UEFA, con la prima squadra: è il 2010, la stagione della vittoria in Champions. Mourinho lo fa esordire nei campi europei quando è ancora un ragazzo.

Il suo futuro tuttavia non è – non sarà mai –  all’Inter.

Iniziano i prestiti (Vitesse, Brescia) e poi arriva l’avventura in Germania: arriva il Werder Brema a bussare alla sua porta.

Mi venne dato il contratto già pronto. Non lessi nulla e firmai. Mi sono sentito subito a casa.

 

Dopo il primo anno, tuttavia, le cose tra Luca e il club prendono una strada in declino. Lui si allontana, prova l’esperienza al Darmstadt, ma al suo rientro la situazione non migliora. Anzi. 

In due stagioni, tra infortuni e incomprensioni, il giocatore perde entusiasmo e fiducia in sé:

Pensai di smettere di giocare. Sentivo morirmi dentro. Ero a disagio con me stesso.

Il Benevento arriva come una boccata di aria fresca nel 2019 a rigenerare un Luca abbattuto e spento.

Pasquale Foggia lo vuole fortemente e oggi il difensore gli è fortemente grato: “Ha puntato su di me quando non l’avrebbe fatto più nessuno”.

Il resto è storia di ieri: l’arrivo di Pippo Inzaghi, la strepitosa annata del 2019/20, il debutto accompagnato da una doppietta determinante per la vittoria a Genova. Un nuovo inizio.

La storia del giocatore giallorosso non è tanto diversa da quella di tanti giovani italiani che, partiti all’estero, perdono l’occasione di farsi valere in patria.

Per il giocatore del Benevento oggi una seconda occasione, che arriva un po’ tardi forse, ma che è ancora perfettamente valida.