La squadra giallorossa affronta ai quarti di UCL il Barcellona: una doppia sfida non facile che può portare dal Paradiso all’Inferno (o viceversa)

Ci siamo. Il gran giorno sembra arrivato, tutto è pronto, la squadra è partita per Barcellona e stasera si disputerà l’andata dei quarti di finale di Champinos League tra Roma e Barcellona.
Un match da prima fila, uno scontro calcistico che ha sempre il suo fascino, i brividi, l’adrenalina, l’ansia di giocarsela fino in fondo cercando di portare a casa il risultato senza deludere società e tifosi, certo, la storia ci rema contro e la voglia di andare aldilà pronostici è tanta…180′ per ribaltare tutto, ci vogliamo credere?

Di Francesco in conferenza stampa mostra un basso profilo: “La Roma può giocarsela, dovrà affrontare il Barcellona con umiltà e rispetto, ma senza paura”, in effetti le parole del tecnico giallorosso danno ancora più valore a quello che è stato il cammino della squadra in questa Champions League: lineare, decisa ma mai spocchiosa, la Roma ha conquistato passo dopo passo, con grande modestia, un risultato che mancava da troppi anni nella Capitale e che rischia di venir sottovalutato per il clamore ed il peso specifico dell’avversaria pescata nei sorteggi.

Certo, i precedenti in casa blaugrana non giocano a nostro favore, in entrambe le trasferte i giallorossi non sono mai usciti vittoriosi dal Camp Nou; durante la fase a gironi della Champions League 2001/02, la Roma portò a casa un pareggio -meritatissimo- con gol di Panucci e risposta, quasi sullo scadere, di Kluivert; andò peggio nel 2015, quando la Roma rimediò un sonoro 6-1, per il quale ai giorni nostri ancora veniamo derisi e ridicolizzati e a dirla tutta l’impressione, ma soprattutto il timore della gran parte dei tifosi e degli addetti ai lavori, è quello di vedersi rifilare nuovamente un punteggio tennistico nell’arco dei 90 minuti.

Ci può stare, non dovrebbe, ma ci può stare: la Roma degli ultimi anni ci ha riportato a sfogliare i gironi danteschi, in una sorta di viaggio surreale senza coerenza, insomma è come per Virgilio… sai di stare all’Inferno ma non ne afferri il senso, per poi trovarti in Paradiso e non intuire bene come ci si possa essere arrivati… ragionamento contorto? Ecco la Roma è questo, talmente affascinante ed a volte scomposta da non capirci nulla ma maledettamente irresistibile.

Se abbiamo speranze? Beh, questo sarà il campo a dircelo, per diplomazia o semplice onestà, il tecnico Valverde si pone in modo propositivo verso il match, rispetta questa Roma e non vuole sottovalutare le potenzialità dell’avversario, chiede ai suoi ragazzi molta concentrazione per un incontro che potrebbe risultare, se non ostico, molto fastidioso dal punto di vita tattico.
Insieme al tecnico spagnolo ha parlato Jordi Alba, il giocatore rivolgendosi alla stampa ha evidenziato le caratteristiche di un avversario, per loro, abbastanza rischioso: punti focali, difesa alta e incursioni sulle fasce.

-Un consiglio a Di Francesco: sorprendili, catenaccio all’italiana!!!- Ironia a parte se guardiamo i numeri di questa Champions, proprio così spacciati non sembriamo:
entrambe le squadre chiudono come prime i rispettivi gironi e, sebbene il Barcellona abbia subito un solo gol in casa, vantano lo stesso numero di gol all’attivo (nove).

immagine Fox Sport

Con Under fuori dai giochi, la formazione giallorossa dovrebbe adottare un 4-3-3 con il tridente formato da Perotti, Dzeko ed El Shaarawy, ritrovando a centrocampo in tempi record, Nainggolan a supporto dei centrali Strootman e De Rossi, dietro, a difesa di Allison, nomi che hanno dato grandi soddisfazioni tutti insieme, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov.

Per il Barcellona una formazione che comunque solo a nominarla mette i brividi:
Ter Stegen, S. Roberto, Piquè, Umtitì. J.Alba, Dembele, Rakitic, Busquets, Iniesta, Messi, Suarez.

Non resta che attendere le 20.45.

Laura Tarani