L’«Odi et amo» della tessera del tifoso sembra essere giunto a una conclusione: a soli 7 anni dalla sua istituzione, verrà mandata in pensione. Sembra essere questo il fulcro della riunione che si terrà domani tra il Presidente del CONI, il Ministro dell’Interno, il Capo della Polizia, il Responsabile dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive e il Ministro dello Sport. Altra novità annunciata sarà la possibilità di acquistare i biglietti direttamente allo stadio e fino a pochi minuti prima del fischio iniziale, anche in trasferta.

Una riforma che mira a riavvicinare le persone al calcio, o meglio a frequentare gli stadi e far si che ci siano sempre più famiglie a godersi dal vivo le partite. Una riforma fatta, comunque, nell’ottica della sicurezza, dove quindi si richiederà una maggiore responsabilità alle società sportive, rafforzando anche i servizi di stewarding. Perciò toccherà agli stessi club sanzionare e proibire l’ingresso allo stadio qualora si dovessero presentare problemi con i propri tifosi, i quali dovranno sottoscrivere un codice etico con le proprie squadre del cuore.

Per i violenti, dunque, si userà sempre la “mano pesante”; anche se va riconosciuto che nel corso degli anni, fortunatamente, gli episodi di violenza sono notevolmente calati. Il Viminale, ovviamente, si riserva di stabilire delle restrizioni ad hoc per quegli incontri considerati a rischio.

L’abolizione della tessera del tifoso punta, quindi, a una maggiore responsabilità in primis del tifoso oltre che dei club e soprattutto auspica a poter rivedere gli stadi pieni e donare quelle emozioni a grandi e piccini che solo una partita di calcio è in grado di dare.

Elena Defilippis