29 maggio 1985, 34 anni fa sugli spalti dello stadio Heysel di Bruxelles, Settore Z, è accaduto l’indicibile.

Poco prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool sono avvenuti scontri tra le tifoserie; la polizia belga non si è mostrata pronta, l’impianto nemmeno e così 39 tifosi  hanno perso la vita.

Heysel, la finale maledetta che è costata la vita a 39 tifosi

Tra loro c’era Giancarlo Gonnelli, neppure 50enne, toscano dal cuore bianconero tanto che aveva portato la figlia Carla a quella sfida. Lui restò vittima tra quegli spalti ridotti in brandelli, la figlia rimase in coma, trasportata prima nel vicino ospedale della capitale belga poi al Lotti di Pontedera; si salvò anche per l’intervento di un giovane di Liverpool, John Welsh.

“Quella finale era il regalo per il mio 18° compleanno ed il “battesimo dell’aria” per me e mio padre,
ma quella sera nessuno dei due è tornato a casa, da mia madre.” 

Un’esperienza indelebile, terribile.
Carla per anni ha faticato a rimettere piede allo stadio; il suo cuore che miracolosamente ha continuato a battere ha dovuto col tempo sanarsi dal dolore di quella notte.

“Allo stadio, a veder una vera partita, sono tornata nell’agosto 2008 a vedere la Juve nei preliminari di Champions…
All’inizio sembravo un cane nell’anticamera del veterinario…”

Ciao Carla,  grazie di essere con noi per parlare di calcio e Juventus.

Il destino ti ha legato alla Juventus per uno dei più tristi e terribili accadimenti riguardanti il calcio, la tragedia dell’Heysel in cui tu sei sopravvissuta.
Del fatto si è detto tutto, e altrettanto scritto.
Come stai oggi, dopo anni di convivenza con questa disgrazia?

Fisicamente, col passare degli anni, certe patologie scaturite da quell’incidente si sono aggravate. Psicologicamente adesso è una grossa ferita che è parte di me e ogni tanto si riapre. Non sapevo di quanto questo evento fosse “rispettato” dalla nostra tifoseria fino a quando non mi sono iscritta a Facebook.
Avevo avuto sempre la sensazione che nessuno ricordasse ma invece mi si è aperto un mondo; il mondo della nostra tifoseria, quella vera che ho avuto modo di vivere e conoscere. Il loro rispetto è immenso e al contempo mi sfiora senza mai cadermi addosso.
Non sempre ho voglia di parlarne o di ricordare e questo, chi mi conosce, lo sa benissimo e mi rispetta.
E’ stato grazie all’inaugurazione dello Juventus Stadium che ho iniziato a frequentare lo stadio ed ho conosciuto delle persone fantastiche dell’ambiente della tifoseria “calda”, ma protettive nei miei confronti fino, alcune volte, a mettermi in imbarazzo. Riguardo a questo, paradossalmente, la tragedia mi ha portato via tantissimo ma mi ha anche dato tanto.

Quando e perchè ti sei appassionata alla Juventus?

Sono nata juventina!!!! Mio padre e mio nonno erano bianconeri agguerriti e se consideri che il fratello di mio padre è tifoso della Fiorentina ti lascio immaginare le discussioni!!!! Questa passione l’ho solo coltivata e col tempo è cresciuta, tutto qui.

In questi anni, qual è stata la Juve che ti ha maggiormente coinvolta?

Ultimamente la Juve è stata sempre coinvolgente, con l’avvicendarsi degli ultimi due allenatori e con campioni a 5 stelle; lo dimostrano i risultati, c’è poco da dire…
Comunque mi sono piaciute la Juventus di Morata e quella attuale, senza alcun dubbio.

E’ difficile essere Juventini a Pisa, la provincia in cui vivi?

Ma no…nonostante la vicinanza a Firenze.
Proporzionalmente in Toscana in generale non credo ci siano così tanti tifosi viola…. anche perché conosco solo quelli juventini!!!!!

Cosa pensi di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus?

Sinceramente non mi era molto simpatico. Credo che ricorderò sempre quando l’ho visto seduto in prima fila sul pullman della Juventus uscire da Vinovo con la nostra divisa ed ho esclamato “non è possibile!!!!”. Ma il mondo del calcio è così… E’ comunque passato tempo  e i risultati parlano da soli.

Cosa ne pensi di questa annata?

Qualche infortunio di troppo ma abbiamo una rosa da invidiare.

Parlando di Champions, ritieni che i mancati risultati siano riferiti alla sfortuna o all’inadeguatezza del calcio italiano?

Altrove si gioca un calcio diverso ma non dimentichiamo le due finali conquistate!
Riguardo alla sfortuna… ogni partita è unica e va giocata e non sai mai cosa aspettarti.

Cosa ne pensi dell’arrivo di Ronaldo nel calcio italiano e nello specifico in bianconero?

Ogni tanto, anche adesso a campionato terminato, stento a credere che quello in campo col numero 7 sulla NOSTRA maglietta sia proprio lui.
CR7 è CR7 e non si discute! Anche se ammetto che a me manca Gonzalo: due giocatori diversi ma con la stessa finalità. Tecnicamente non mi esprimo ma ammetto di nutrire una grandissima speranza: vederli giocare insieme nel prossimo campionato ed entrambi con la nostra splendida maglia. FINO ALLA FINE….sempre!

 

Cinzia Fresia