ROBYBAGGIOLa vita di ogni persona è condizionata dalle attività che nel corso di questa è portata a svolgere, così ogni lavoro comporta determinati standard da seguire. Se nasci con la passione per il calcio e vuoi arrivare a diventare un giocatore che sappia fare la differenza, sei consapevole che il talento non basta, la tua crescita sportiva deve esser accompagnata dalla serietà con la quale affronti questo percorso. Non tutti ci riescono ma lui sì, Roberto Baggio ce l’ha fatta, diventando uno dei campioni più forti di tutti i tempi.

Per esser considerato un simbolo del nostro calcio però, il Divin Codino è stato costretto ad incentrare mente, cuore e fisico in questo sport, accanntonando, o meglio, preservando uno spazio alquanto ridotto ad altre sue passioni. Così, dopo aver appeso gli scarpini a chiodo, Roberto ha sostituito la caccia ai gol su un campo di calcio, a quella praticata nei boschi. Niente più divisa di alcuna squadra indosso ma il “completo da cacciatore” e le battute di caccia, quelle svolte tra i boschi dell’Alta Italia, quelle nei pressi della tanto amata Grado e altre oltreoceano, in Argentina.

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L’Argentina, terra tanto amata da Baggio, un luogo che ha avuto un fascino speciale sull’ex calciatore tanto da portarlo ad acquistare la Chiquita, una tenuta agricola che costa la grandezza di 360 ettari. Un verde diverso da quello dei campi di allenamento, un profumo differente rispetto a quello respirato negli stadi ma altrettanto importante per lui: quello della natura. Un amore da tramandare ai suoi figli, Valentina, Mattia e Leonardo,  alla sua famiglia, la passione più grande della vita di Baggio. Lui che ha sempre protetto la propria vita privata, non dando mai modo a stampa o televisioni di accendere i riflettori su quelli che sono i suoi affetti più cari.  Se infatti durante il suo trascorso calcistico ha mantenuto la riservatezza su quanto avveniva nel suo nido familiare, maggiore riserbo vige oggi. L’unica popolarità che ha concesso al mondo mediatico è stata quella che ha conquistato con le prestazioni calcistiche. Il quotidiano vissuto come se fosse “uno qualunque”, e il desiderio, espresso nelle poche interviste rilasciate, di dedicare adesso che gli è permesso maggiormente, il proprio tempo a loro.

Roberto, cuore di papà, il tempo per aiutare chi nella vita è meno fortunato lo ha sempre trovato: dagli aiuti per l’edificazioni di ospedali nei luoghi più bisognosi nel mondo, al sostegno per alcune organizzazioni benefiche impegnate nel far valere i diritti umani. Questo impegno costante nel sociale e il contributo economico apportato a seguito del terremoto ad Haiti, hanno fatto ottenere al Divin Codino il “Peace Summit Award 2010. La sensibilità che contraddistingue Roberto Baggio è stata visibile e  udibile per voce dello stesso, durante l’ edizione 2013 di Sanremo quando, salito come ospite sul palco dell’Ariston, ha letto una lettera scritta da lui all’indirizzo dei suoi ragazzi e dei giovani nella loro totalità. Tra i passaggi di questo messaggio, vi riportiamo quello conclusivo che rende al meglio purezza e semplicità che accompagna l’immagine di questo uomo.” Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.“. Oggi, nel giorno del cinquantesimo compleanno il pensiero degli appassionati di calcio è rivolto ad un uomo, prima che calciatore, divenuto un eroe – facendo riferimento alle sue parole -per molti, italiani e non solo. Un campione per poter esser considerato tale deve esserlo prima nella vita e poi sul campo, quindi, tanti auguri Campione!

Chiara Vernini