Spalletti in conferenza pre InterJuventus: “Questa è una partita che si gioca tutto l’anno, non solo domani. Andiamo fiduciosi domani sera”.

Tra le mura di San Siro l’Inter non trova la vittoria dal derby, un mese e dieci giorni. Dal 17 marzo l’Inter vince fuori casa, a Genova e a Frosinone, ma fatica a trovare i tre punti davanti al suo pubblico. Il pareggio con l’Atalanta prima, quello con la Roma dopo frenano gli entusiasmi e la falcata in avanti per blindare il terzo posto e mettere al sicuro una qualificazione in Champions che sembrerebbe al sicuro ma che potrebbe non esserlo considerati calendario e classifica. Milan e Atalanta, entrambe a 56, e Roma appena dietro con 55 punti, distano giusto due spanne. Un gap non impossibile da colmare, specie perché l’Inter ha davanti ancora due match-point più che semplicemente difficili. Nel calendario nerazzurro c’è ancora la sfida del San Paolo contro il Napoli, dove l’Inter non vince in campionato dal 1997, e uno con la Juventus.

Se per il match del San Paolo c’è ancora tempo per preparazioni e valutazioni per quello contro la Juve il tempo si è ridotto ai minimi termini: è finito il tempo delle attese ed è già tempo di derby d’Italia.

Inter-Juventus, una delle partite più sentite del campionato nostrano, si giocherà domani alle 20.45 al Meazza. Nonostante la Juve si sia già laureata Campione d’Italia sarà un match ricco di emozioni, caricato di un’importanza che prescinde classifica e punti. Come di consueto Luciano Spalletti si presenta ai microfoni in conferenza pre match parlando  proprio dell’importanza che la partita rappresenta. L’allenatore nerazzurro parla della distanza che intercorre tra Inter e Juventus soffermandosi però sul gioco espresso  in campo, dicendosi a tal proposito fiducioso per la gara di domani.

L’Inter ha fatto benissimo in trasferta, meno a San Siro. Coincidenza?
Sì solo una coincidenza. Se poi fuori casa si riesce a far gol e a casa no, è coincidenza. Probabilmente è perché in casa si prova ad attaccare di più e mettere in pratica la nostra idea di calcio. Non solo la mia ma anche quella dei calciatori. Si tenta di andare a fare questo calcio in cui si tiene la palla e possibilmente ci si posiziona nella metà campo avversaria ed è un calcio più difficile, dove ci vuole più attenzione nella valutazione di quella che deve essere la presa di posizione preventiva anche nel fare il possesso palla. Bisogna stare attenti anche nel fare il possesso palla e mantenendo la posizione per la fase difensiva. Nelle ultime partite, senza distinzioni tra casa o fuori, la squadra ha fatto buone prestazioni“.

Come valuta la crescita di Lautaro, può essere un punto di riferimento?
“Valuto giustamente che il calciatore ha messo in pratica la sua crescita in base alle qualità che ha, è stato fatto giocare di più. Sicuramente è pronto per essere un punto di riferimento. In base al percorso che ha fatto e che abbiamo fatto con lui. Si sa prendere responsabilità. Con l’Inter ci vogliono grandi personalità. Se per domani c’è, non si dice, sono tutti a disposizione. Si sono allenati tutti molto bene. Hanno passato una settimana ‘connessa’, soprattutto con la palla”.

Quanto siete vicini alla qualificazione in UCL?
“Ci sono ancora risultati importanti da portare a casa. Come si è visto nell’ultimo periodo c’è molto equilibrio nel nostro campionato. Sono cresciute molte squadre che danno indicazioni su quelle che sono le direttive nel dare sempre il massimo. La cosa che può fare la differenza è come ti ammorbidisci e ti metti a pensare di essere al sicuro e poi ci rimani male. Abbiamo ancora partite toste da giocare e vogliamo fare dei risultati. Quelle dietro a cinque punti possono pure vincerle tutte, per cui bisogna lavorare”.

Al di là della classifica questa partita può dare delle risposte anche sulle distanze con la Juve?
“Questa partita è una partita importante, lo è sempre stata. E’ una partita che si gioca domani, ma si gioca tutto l’anno. Queste due squadre rappresentano i poli opposti della passione calcistica, da sempre uno dei manifesti più importanti del nostro calcio. Far bene, visto che negli ultimi campionati ci sono sempre stati davanti, diventa fondamentale per il lavoro che facciamo e diminuire qualcosa affinché si possa poi in un tempo limitate andarci anche a vincere qualche volta”.

Come si può ridurre questo gap e interrompere questo regno della Juventus? In che tempi?
“Come punto di riferimento anche proprio per il ruolo, come osservatore di calcio in generale, dico che la differenza la può fare il modo di stare in campo e di fare gioco. Oltre che prendere grandi campioni, che probabilmente diventa pure più facile fare l’allenatore, c’è una struttura da creare sul campo. Una mentalità, un carattere che lo fanno un po’ i calciatori, un po’ le squadre. Ci sono tante squadre che insidiano la classifica, squadre tipo Atalanta, Torino, Sampdoria, Roma, Lazio… non è solo una squadra che può diminuire le distanze, ma proprio l’equilibrio del campionato in generale. Per quello che sto vedendo, anche se i risultati non dicono questo, in funzione del calcio giocato vedo un miglioramento del nostro campionato. Vedo molti allenatori giovani che danno importanza al modo di stare in campo della propria squadra e questo può far molto.

Le darebbe fastidio se Icardi vestisse la maglia della Juve il prossimo anno?
“Non so quello che succederà in fondo al campionato. A me danno fastidio poche cose e quelle cose sono le stesse che danno fastidio a chi le fa. Sono molto tranquillo”.

Crede che il suo lavoro sia tenuto nella giusta considerazione?
“Per quanto mi riguarda io debbo dare il meglio di me stesso. Poi c’è sempre qualcuno che ti giudica e se ti riferisci alla mia società è giusto che vada a cercare il meglio per l’Inter e se questo miglioramento riguarda me è giusto fare queste valutazioni. Se lei si riferisce ai mulini a vento, quelli portano il discorso dove gli pare in base alle amicizie, alle telefonate che ricevono, in base a quel che dicono i direttori su quelli a cui creare problemi, ma la gente ormai sa a chi rendere conto. E’ tutto lì davanti agli occhi, i mulini a vento vanno avanti lo stesso. L’Inter poteva passare un turno di più, ma è un discorso che va visto in fondo al campionato. Lì ce le diremo due o tre cose di modo da mettere in evidenza il fatto di fare il modo in maniera corretta o scorretta”.

Quanto è importante aver recuperato Brozovic e cosa chiederà domani a livello di spirito?
“Brozovic è uno di quelli che fanno molta strada, in maniera corretta e fa fare strada al pallone, che è ancora più importante. Noi tracciamo il comportamento dei calciatori, ma è importante vedere anche il pallone e Brozovic è sempre connesso col pallone. Prende informazioni continue dal pallone e attraverso quello le dà ai compagni. Poi mi aspetto che l’Inter faccia delle buonissime partite. E’ andata in trasferta a tenere palla per il 70% del tempo e quello diventa importante per crescere e fare risultati. Se si riesce a stare più spesso nell’area avversaria puoi perdere una o due partite ma nella padronanza territoriale poi hai dei risultati”.

La sorprende di più la distanza tra prima e seconda o positivamente tra Napoli e Inter?
“Entrambe danno possibilità di prendere notizie, dal punto di vista dell’analisi perché poi dare seguito ad un lavoro può dare un aiuto al completamento del modo di stare in campo e andare poi ad avvicinarsi ad una squadra che sta davanti. Il Napoli giocava molto bene con Sarri, gioca molto bene con Ancelotti. Essere riusciti ad avvicinarsi al Napoli è qualcosa di positivo che si è fatto. Poi la distanza con la Juventus prende un ragionamento differente però questo è un discorso complessivo. In questi due campionati non abbiamo preso molti gol, ne abbiamo fatti molti, abbiamo giocato le partite cercando di mettere in evidenza un determinato tipo di gioco ed esibire una correttezza nel modo di stare in campo”.

Moratti ha detto di sognare un’Inter alla pari con la Juventus l’anno prossimo…
“Ha detto anche che lo reputa possibile”.

Moratti si è complimentato con lei, come ha letto le sue parole?
A me fanno sempre piacere le parole di Moratti perché è sempre stato molto attaccato all’Inter, che tiene all’Inter e lo ha sempre dimostrato. Si va sempre a leggere quel che ha detto, che sia a favore o contro non si commenta perché dice cose interessanti. Torno a ribadire che dobbiamo essere uniti nel difendere l’Inter e cercare il meglio per il futuro anche se dentro ci sono io”.

GOL DI TACCO – Lei parla di una differenza di gioco sul campo. In tal senso, visto il ritorno dell’anno scorso e l’andata di quest’anno, si può parlare di una distanza non così ampia con la Juventus?
“Come prestazioni sì. Quindi andiamo fiduciosi a giocare domani sera”.

Egle Patanè