Spalletti ai microfoni in conferenza prima del Derby di Milano:

La differenza la fa non credersi all’altezza che non è il nostro caso, noi siamo all’altezza della partita che andremo a giocare e i calciatori dell’Inter, può star certa, non la lasciano mai sola. Saranno lì a sbagliare giocando tutte le partite”.

Dopo il ko di giovedì contro l’Eintracht Francoforte valso l’eliminazione dall’Europa League, l‘Inter si ritrova ad affrontare il Milan in un match chiave ai fini stagionali. L’importanza della partita è dettata non soltanto dal significato si cui si carica storicamente ma anche e soprattutto dai dettami della classifica.

Il Milan è a +1 dall’Inter, vantaggio ottenuto dopo la pessima partita dei nerazzurri a Cagliari laddove a mancare è stata la stessa grinta venuta meno anche giovedì contro l’Eintracht. I nerazzurri dovranno tentare di ottenere risultato per evitare uno stacco ulteriore dei cugini oltre che per riprendersi il terzo posto in caso di vittoria. In un verso o nell’altro il risultato giocherebbe un ruolo determinante sui risvolti psicologici della squadra.

Luciano Spalletti ai microfoni durante la conferenza fa il punto della situazione del periodo tenendo conto di quanto accaduto giovedì, ultimo di un insieme di episodi che fanno di questo periodo non il più felice. Periodo però dal quale il derby potrebbe essere un incentivo ad uscire.

Spalletti conferenza Inter
FcInternews.it

C’è stato modo di analizzare la prestazione negativa di giovedì per correggere gli errori? C’è un problema di approccio dietro la partenza spesso molto lenta?
“E’ chiaro che c’è dispiacere per quello che è successo, poi però si fanno diagnosi e valutazioni corrette e ci sono e c’erano delle motivazioni per le quali giovedì potevamo essere al di sotto delle nostre possibilità. Le diagnosi possono aggravare o meno. Quello che mi è dispiaciuto è il modo in cui siamo entrati in partita, perché come avevamo visto nella partita d’andata avremmo potuto passarlo il turno. Era un avversario forte ma c’erano le possibilità. Ora c’è da ristabilire quelli che sono ruoli e compiti perché c’è da liberare una struttura di squadra forte rifacendo ordine su quelli che devono essere i comportamenti e le decisioni da prendere. E’ chiaro che c’è l’amarezza del risultato ma vanno superati dispiaceri. Si mette in discussione la conclusione che viene fuori che è una conclusione d’istinto. Quello che diviene fondamentale è che la squadra riacquisti le sue capacità di tornare a lottare e far bene“.

Quanto conta arrivare prima del Milan? e Nainggolan sarà in panchina?
“Noi ci poniamo la questione di arrivare prima di tutti non solo del Milan. Il Milan è una società forte che gioca un buon calcio ma il nostro obiettivo è rientrare tra le migliori quattro. Nainggolan non sarà in panchina”

Considerata l’importanza del momento e della partita, la partita d’andata può essere un presupposto da cui partire per domani?
“Di partite se ne sono giocate tante. Una sola partita per cercare motivazioni per vincere sarebbe troppo poco. La squadra ha dimostrato di avere una sua identità e una ricerca di obiettivi da prendersi. La partita d’andata siamo riusciti a portarla a casa negli ultimi minuti in base a quello che avevamo fatto durante la gara e non eravamo riusciti a fare fino a quel momento. Col Milan è una gara difficile e particolare ma quello che conta è il risultato e il risultato verrà fuori in base a quello che dirà la partita e non in base ai voleri miei o di Gattuso”

C’è la sensazione che il risultato in un verso o nell’altro possa risultare determinante?
Può creare difficoltà a livello di testa perché poi ci si porta dietro delle scorie. Bisogna però sempre avere fiducia su quelle che sono le tue possibilità di far cose differenti, ci sono tante partite e anche margine affinché questa partita non diventi decisiva. E’ chiaro che può crearti complicazioni di convinzione e gestione di quello che è il “credere di essere capaci a”, quindi bisogna vincerla.

Negli scontri diretti in casa l’Inter ha sempre vinto, ma nelle partite da dentro o fuori è mancato qualcosa sempre a San Siro. Perché questa differenza?
“Quella è una caratteristica del torneo. Abbiamo fatto buone partite portando anche buoni  risultati, anche in UCL. Poi i momenti in cui cadono possono significare qualcosa. L’anno scorso ci siamo qualificati in Champions League nonostante tutto e racconta una storia diversa”

Ha un piano anti-Piatek?
“Il piano anti-Piatek è fare le cose bene a livello di squadra. E’ un giocatore con tanta qualità e fortissimo. La difesa deve lavorare da reparto non individualmente. E’ chiaro che ci sarà da prendere in considerazione anche la sfida individuale e personale, però non si marca più ad uomo e si andrà da valutare anche quale sarà il suo posizionamento”

Perché dopo Natale sembra si sia persa un po’ d’identità?
“Sono momenti che possono capitare nell’arco di un campionato che possono succedere a tutti e capitano a tutti dove i risultati precedenti ti complicano o meno le cose. La squadra  in passato ha giocato meglio di come sta giocando in questo momento qui, però le capacità nell’essere in condizioni di mettere tutte le qualità ci sono. Perisic per esempio nell’ultima partita è stato bravo ad esserci, come Borja Valero. Sono stato io a chiedergli di esserci. E’ in questo senso qui che dico che va fatta una diagnosi lucida perché è vero che abbiamo fatto una brutta prestazione ma c’erano situazioni che lo rendevano un periodo particolarmente difficile. Poi se valuti ciò che si è fatto in quella partita lì andrebbero valutate anche le condizioni dei giocatori. Bisogna fare meglio e andremo a lavorare in tal senso perché ci si prende del tempo per capire e pensare su ciò che bisognerebbe fare perché poi si tirano conclusioni e si va ad agire su quanto fatto e su quello che abbiamo pensato per la partita da giocare senza portarsi dietro quanto fatto in quella precedente.”

Cambiano gli interpreti davanti rispetto all’andata. Come sta Lautaro e potrà essere decisivo?
Due attaccanti fortissimi all’andata, due attaccanti fortissimi domani. Tutti e due nelle condizioni di far male. Piatek è fortissimo ed è in grado di fare la differenza, uguale a Lautaro”.

E’ possibile mettere da parte  quelli che Moratti ha definito ‘motivi del cavolo’?
Lui mi invita a fare delle cose che io però non posso fare. Io quando ho incontrato Moratti mi sono emozionato e ogni volta che lo incontrerò sarà sempre così ma non commento quanto detto da lui”.

Come ha visto Skriniar a centrocampo?
“Se me lo chiede è perché anche a lei ha destato un po’ di curiosità perché evidentemente ha fatto bene e sono d’accordo con lei”

Come sta Miranda?
“Lo valuteremo domani anche se è difficile perché anche con la mascherina diventa problematico perché dà un po’ di fastidio. Dipende anche da come starà lui e diventa difficile un suo recupero”

Se tornasse indietro di un mese cambierebbe qualcosa e se questa partita è stata un limite per qualcuno in particolare?
“Se tornassi indietro? Che modo di ragionare è? Quello che devo fare è non perdere assolutamente tempo, al contrario recuperarlo. Se tornassi indietro ne perderei di tempo e io non torno indietro. Le scelte vanno fatte al momento e dopo che vanno prese andranno portate avanti in base a quello”

Brozovic giocherà? Keita potrà sopportare la fatica di due partite così ravvicinate?
“Brozovic ieri si è allenato in maniera corretta, è chiaro che poi qualche dubbio c’è, però si pensa di recuperarlo e poterlo usare. Keita dipende sempre dalla complicazione muscolare. Ieri ha fatto defaticante, non ha avvertito nessun altro fastidio, sarà disponibile e a disposizione”. 

Nainggolan non sarà neanche convocato o ci saranno delle sorprese?
No no non sarà convocato, sarà difficile fare sorprese. Non si è ancora allenato, quindi la sorpresa sarebbe fare confusione su quelli che sono i dati di fatto e gli scorrimenti avvenuti in pratica ma non sarà così”

Quali sono le certezze che l’Inter si porta al derby?
“I punti che abbiamo e la classifica che abbiamo, le partite che abbiamo vinto e quelle che abbiamo, i colori che vestiamo. Loro stanno facendo meglio di noi al momento è vero, ma stanno un solo punto avanti, ma delle possibilità se siamo lì vicino a loro ce le avremo pure noi. Loro hanno fatto bene in Coppa Italia qualificandosi ma non vedo una differenza importante. La differenza la fa non credersi all’altezza che non è il nostro caso, noi siamo all’altezza della partita che andremo a giocare e i calciatori dell’Inter, può star certa, non la lasciano mai sola. Saranno lì a sbagliare giocando tutte le partite”.

GOL DI TACCO A SPILLO – Giovedì avete subito la loro pressione non siete riusciti a palleggiare come volevate. Cosa dovrà fare tatticamente l’Inter domani?
Dobbiamo palleggiare di più e venir fuori dal loro palleggio e dalla loro pressione. L’ha detto lei. Dobbiamo essere più bravi nella gestione della palla perché la sua è stata una valutazione e una diagnosi corretta. La fanno molto corretta anche le donne come lei non dipende se si è maschi o femmine, l’importante è metterci i contenuti per cui noi dobbiamo fare meglio quella cosa lì nel mettere dei contenuti di quello che andremo a imbastire e del gioco per vincere le partite”. 

 

 

Egle Patanè