Barcellona Juventus 3-0 ma, partiamo da questa considerazione…

La partita era complicata a causa della forza dell’avversario – guai a considerare il Barcellona per finito – ma anche per le numerose defezioni – Chiellini, Khedira, MarchisioHöwedes, Mandzukic, Cuadrado e Lichtsteiner non inserito nella lista Uefa – . Questo, però non giustifica l’imBARCAta perchè, come twittato dallo stesso Allegri, sono stati commessi troppi errori.

  1. SOTTO PORTA: Le cose semplici di cui parla il tecnico bianconero sono sicuramente le occasioni non concretizzate – per la verità non tante e avute solo nei primi 45′-. I bianconeri hanno giocato un discreto primo tempo al Camp Nou creando quattro occasioni da gol ma, allo scadere della prima metà, l’unica palla finita in rete è stata quella dell’1-0 di Messi. Attaccanti, Dybala e Higuain su tutti, poco cattivi. Il primo, con tiretti deviati o sbilenchi, lontani dagli standard a cui ci ha abituato, non ha brillato. Il secondo, sempre fuori dal gioco, lento e macchinoso, non è riuscito a farsi trovare libero dai compagni e l’unica reazione che registriamo è stato il dito medio alzato verso i tifosi catalani.
  2. SCELTE: Col senno di poi è facile criticare le scelte, preferire un giocatore a un altro, un modulo piuttosto che un altro. Nel momento in cui De Sciglio è dovuto uscire per infortunio, Allegri avrebbe anche potuto inserire Rugani e spostare sulla fascia Barzagli. Forse, troppo semplicemente, è stato escluso dalla lista Uefa (come accaduto lo scorso anno salvo poi ripensarci a Gennaio) Lichtsteiner –uomo dei 6 scudetti di fila– preferendogli un terzino destro da “recuperare”. Certo è che il ragionamento è stato fatto considerando la rosa al completo (De Sciglio è un terzino destro che può giocare anche a sinistra e Howedes è un difensore centrale abile a giocare anche da terzino destro e da terzino sinistro) ma la gara di ieri ha fatto emergere delle perplessità riguardo tale decisione perchè, nel momento in cui l’ex Milan è dovuto uscire al suo posto è entrato Sturaro.
  3. 3 GOL SU 3 RIPARTENZE: Appena la Juve non è stata brava ad accorciare il Barcellona ha punito. E’ accaduto a trenta secondi dallo scadere del primo tempo e da quel momento è stata una gara da dimenticare. Complice la spina staccata, Messi e compagni hanno avuto campo aperto.
  4. NESSUNA REAZIONE: La Juve, dopo aver subito il gol allo scadere del primo tempo, ha deposto le armi. Non è stata in grado di restare in partita. Colpita dal punto di vista psicologico ha prestato il fianco gettando nel cestino il senso del #finoallafine. Una grande squadra però può e deve trovare la forza di reagire.
  5. SINDROME DA SECONDO TEMPO: Come nella sciagurata notte di Cardiff, anche nella partita d’esordio della “nuova” Champions, la Juve, dopo 45′ minuti ha staccato la spina. Nel secondo tempo, non è praticamente scesa in campo. Al rientro dagli spogliatoi è sembrata rinunciataria, sommessa: alla squadra di Allegri l’intervallo sembra non essere d’aiuto.

Queste sono le défaillance emerse nelle gara del Camp Nou che hanno sicuramente origini molto più profonde.

  • il mercato incompleto: anche quest’anno sembra che manchi qualche tassello. Troppo spesso per ovviare a certe partenze o assenze si è dovuto ricorrere a varianti tattiche (Mandžukić docet).
  • la condizione fisica non al top: è chiaro che atleticamente la Juve non sia al top della forma dato che la preparazione è stata impostata in funzione di una crescita progressiva. Siamo appena a inizio stagione e non si può pretendere di avere una squadra al top della forma ma il Barcellona è sembrato avere molta più gamba e ritmo.
  • assetto difensivo da riequilibrare: la solidissima e invidiatissima BBC è giunta al capolinea (per età e adii). Dopo la partenza di Bonucci la difesa deve trovare nuovamente il proprio equilibrio. Il Barcellona ha rifilato 3 goal ai bianconeri (quanti ne erano stati incassati l’anno scorso in Europa prima di Cardiff). Considerando la gara di Supercoppa, le 3 giornate di campionato e il debutto in Champions la Juventus ha fin qui incassato 8 goal in 5 partite.

Il bicchiere però non è totalmente vuoto: dai primi 45′ in quel di Catalogna è emerso qualcosa di buono… La disfatta di ieri deve servire da lezione perchè ERRARE E’ UMANO ma PERSEVERARE E’ DIABOLICO… e sembra che la lezione di Cardiff non sia servita a molto…!

Caterina Autiero