E’ il 21 settembre del 1986, si gioca Fiorentina-Sampdoria.

Tra le fila dei Viola c’è un ragazzino di 19 anni, la testa ricciuta come quella di un puttino e le movenze di un Fuoriclasse assoluto.

E’ Roberto Baggio, il “Divin Codino”, destinato a lasciare con il suo Calcio un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Uno dei più forti e rappresentativi  italiani di sempre: una classe, un Talento che nemmeno i numerosi e penalizzanti infortuni hanno mai fermato.