Giorgia “Gigia” MazzucatoMaria Beatrice Alonzi (nella foto di Emanuele Ceripa): un duo perfetto per parlare, anzi girare video divertenti sul mondo del pallone e soprattutto, sul calcio femminile. Entrambe provengono dal teatro: Giorgia, laureata al Dams di Bologna, attrice e autrice;  Beatrice, laureata in Scienze umanistiche per la comunicazione, cantante, regista e produttore (tra le altre cose), hanno trovato nell’autoironia applicata al calcio il loro punto di incontro. Con un piccolo particolare: “Gigia” Mazzucato per 12 anni è stata effettivamente una calciatrice.

Da questo incontro, nasce la fortunata web serie “Sesso&calcio” che ci facciamo raccontare direttamente dalle due ragazze.

Gigia e Bea si conoscono da tempo oppure la scintilla è scoppiata davanti a un iPhone6?

“Si sono incontrare nel luglio del 2013, al laboratorio annuale per attori del regista Massimiliano Bruno e hanno immediatamente cominciato a scrivere e lavorare insieme accorgendosi di essere follemente compatibili, sono partite subito scrivendo una sit-com che gireranno nel 2016… Sorpresa!”.

Entrambe avete in comune una passione innata per il teatro, la scrittura, la recitazione e dintorni. Come si è combinato il matrimonio con il calcio quindi la nascita della web serie “Sesso&calcio”?

“Più che parlare di passioni, il mondo dello spettacolo è a tutti gli effetti il nostro luogo di lavoro. Giorgia è attrice, autrice e regista di teatro. Bea è attrice, autrice, cantante, regista, produttore, dj e si occupa di comunicazione e marketing digitale. La nascita di Sesso&Calcio è esemplificativa del nostro rapporto umano e lavorativo: siamo costantemente fonte di ispirazione l’una per l’altra! S&C è nato perché Giorgia stava scrivendo uno spettacolo sul calcio femminile, ne ha letto a Bea uno stralcio, dopo poche righe, Bea, tra una risata e l’altra, ha urlato: ‘Fermati! E’ un testo perfetto per creare un video virale! Esci, vai a comprare un pallone, saliamo in terrazza e lo giro con l’iPhone!’ E’ di Bea l’idea di ‘Sesso&Calcio’, così come la produzione, la regia, il montaggio. la comunicazione e persino il sito sessoecalcio.it. Bea usa tecniche e strumenti molto portatili per realizzare qualcosa che abbia un linguaggio fresco e immediato. Le puntate sono scritte da entrambe e, da aprile, anche dal mitico Gianfranco “Brambo” Brambati, storico collaboratore della Gialappa’s Band, con il quale è nato uno straordinario feeling di scrittura e l’occasione di concretizzare la messa in scena dello spettacolo di Sesso&Calcio, idea che Bea ha avuto fin dall’inizio”.

Vedendo alcune puntate, direi che alla base di tutto c’è una sana ironia sul calcio femminile

“Il calcio femminile in Italia è un brutto anatroccolo, uno sport emarginato e spesso ridicolizzato, incapace di trovare spazio e voce. Cliché, luoghi comuni e battute sono all’ordine del giorno; ci si può porre in due modi: arrabbiandosi o ridendo. Abbiamo scelto di ridere. L’arma dell’ironia, anzi, dell’autoironia, dato che Giorgia ha giocato a calcio per 12 anni. Abbiamo scelto di riderci sopra con un po’ di sana provocazione e, speriamo, intelligenza, chissà che una risata non susciti un pensiero differente… Dopotutto, la libertà comincia dall’ironia (cit. Victor Hugo) no?”

Gigia, Giorgia Mazzucato, tu sei stata una calciatrice per 12 anni, ci racconti questa esperienza? Hai una squadra del cuore?

“Alle elementari ho giocato per 3 anni con il calcio maschile (avevo uno spogliatoio tutto mio!!), poi sono andata avanti per 12 con quello femminile, per il quale ho mollato tutti gli altri sport che praticavo: basket, judo, ginnastica artistica e tennis (di cui ero campionessa regionale). Ho mollato tutto sapendo di andare a giocare in uno sport senza futuro né prospettiva di carriera lavorativa (in Italia il calcio femminile è uno sport dilettantistico) ma lo rifarei mille volte. Al calcio femminile lego alcuni tra i momenti più belli della mia Vita: la vittoria di tanti trofei (regionali e nazionali), alcuni anni da bomber, i mondiali in Cile con una rappresentativa studentesca e, sopra ogni altra cosa, l’adrenalina e la passione vissute sempre in gruppo; le trasferte auto-finanziate con la sveglia alle 6 di mattina della domenica e i libri da studiare in pullman; il rumore dei tacchetti sul cemento prima di entrare in campo; il profumo dell’erba appena tagliata. Rimangono le corde vocali rovinate in campo per incoraggiare la squadra, le cicatrici per le scivolate e le lacrime per un gol. Potrebbe sembrare esagerato e retorico ma è tutto vero. Nel calcio femminile più che parlare della squadra del cuore, preferisco complimentarmi con una squadra (società e tifoseria comprese) che stimo da sempre e che ha appena conquistato l’ingresso in serie A: il Vittorio Veneto! Complimenti! Nel calcio maschile esiste, invece, un unico amore e un’unica verità: Forza Juve (e sempre forza Del Piero, a prescindere!)”.

Bea, qual è il tuo feeling con il mondo del pallone?

“Ho una borsa a forma di pallone, indosso spesso tacchi da 12 centimetri invece che 12 tacchetti e la collezione Dolce&Gabbana con i palloni da calcio mi è sempre piaciuta. Ah, dimenticavo.. ho due tette tonde come due piccoli palloni. Perfette!”.

Un aggettivo che per voi descrive il calcio maschile e femminile?

“Calcio maschile: spettacolare. Calcio femminile: vero”.

Francesca Di Giuseppe