Si chiama Leonardo Perfetti, è di Pisa ed ex atleta di Judo.

A diciassette anni, per scelte legate al suo sport arriva a Torino, città dalla quale non se ne andrà più.

Dopo varie esperienze nel mondo del fitness incontra Lifechanger un metodo nuovo, innovativo, adatto a tutti, che promette risultati importanti e duraturi. Lifechanger cambia la vita degli atleti spaziando dall’approccio al movimento fino all’alimentazione.

leonardo perfetti
fonte immagini: profilo fb personale di Leonardo Perfetti

Leonardo conosce bene il calcio in quanto allena professionisti del pallone ed è qui per aiutarci a comprendere ciò che per certi aspetti sembra incomprensibile: dall’inizio del campionato molti giocatori sono alle prese con infortuni muscolari…

Ciao Leonardo, per conoscerti meglio, raccontaci di te e del tuo percorso professionale …

Sono toscano, ormai torinese acquisito dopo 21 anni di permanenza in questa città. Mi sono laureato alla SUISM di Torino, in laurea Magistrale e ho iniziato a lavorare nel settore fitness in varie palestre come assistente di sala.

Nel mentre continuavo a formarmi per la professione, conseguendo il brevetto FIGC come preparatore atletico nella sede della Nazionale di Coverciano. Quindi ho iniziato il percorso formativo delle Lifechanger Academy, il quale ha dato un’importante svolta alla qualità del  mio lavoro.

Dopo 9 anni di lavoro in varie palestre, mi sono introdotto nell’ambiente del personal training, alla fine ho scelto la via professionale di Lifechanger Torino, conseguendo i due livelli CFSC che abilitano i coach all’allenamento sulla parte e prestazione.

Il fitness ha seguito una profonda evoluzione: dalle lezioni di aerobica tutto salti e “sudore” ai 1000 crunch per tonificare gli addominali e interminabili sessioni sul tapis roulant … cosa succede con Lifechanger?

Lifechanger è uno studio di personal training strutturato sulla valorizzazione del corpo. Ci occupiamo di movimento, ovvero tutto ciò che sta alla base dell’attività fisica. Questo viene affrontato attraverso lezioni individuali o in minigruppo.

Durante il proprio percorso di allenamento, la persona prende consapevolezza di che cosa si allena e perché e costruendo i personali miglioramenti passo dopo passo, per avere solide fondamenta in funzione della vita di tutti i giorni e per un’eventuale attività sportiva.

E’ importante comprendere che si allena prima il cervello e poi tutto il resto. Il programma di lavoro che va dal corpo libero alle prestazioni con i sovraccarichi è cucito su misura sulla persona che può migliorare in modo costante.

leonardo perfetti
fonte immagini: profilo fb persoanle di Leonardo Perfetti

Parliamo di Personal Training e scienza del movimento, illustraci il metodo Lifechanger e le differenze rispetto agli altri…

Nello studio Lifechanger proponiamo un anamnesi al cliente supportata da una valutazione ictoscopica (visione dei Compensi del Cliente) e una batteria di test pratici che valutano lo stato di salute della persona a 360° per avere una coerenza di costruzione del lavoro.

Dopo di che si illustrano i risultati del test al cliente e si iniziano a fissare i primi obiettivi da raggiungere.

La persona potrà percepire i propri miglioramenti in quanto ogni 8 settimane (tempo specifico a livello neurale per “riscrivere” i movimenti corretti) viene ri-testato.

Lifechanger si avvale delle consulenze di una nutrizionista e di un’osteopatia che lavorano in simultanea con il team di movement coach. 

Tra i tuoi clienti rientra la categoria dei calciatori? Come imposti l’allenamento su questo genere di atleta?

Ho avuto la fortuna di allenare diversi calciatori dalla Serie A alla D passando anche per ragazzi di giovanili molto interessanti.

Il mio lavoro si basa sulla coerenza del test personale partendo dallo screening test sul movimento e da lì si impostano le prime basi per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il lavoro è stratificato e altamente personalizzato.

Leonardo, come spieghi questa concentrazione di infortuni muscolari, che su alcuni atleti sono recidivi? 

E’ molto difficile non impossibile PREVEDERE gli infortuni.

Sicuramente il periodo non aiuta: partite troppo ravvicinate.
Il poco tempo per il  recupero che offrirebbe  la migliore prestazione spesso crea incidenti di percorso.

In altre situazioni si prova a recuperare più velocemente i giocatori più determinanti in quanto fondamentali per la squadra, ma ritmi incalzanti e imprevedibilità sono in agguato.

Uno staff di preparatori può lavorare bene con programmi individuali o standardizzati ma se l’infortunio è legato allo SKILL (prestazione) sportiva il preparatore può fare ben poco.

Il tempo per potersi dedicare ad ognuno all’interno di squadre di 20/25 giocatori è minimo. Ecco perché si è ancora troppo radicati al lavoro standardizzato globale.

Il calcio cambia rapidamente e le necessità delle Società aumentano, si vuole che gli atleti sostengano ritmi più serrati dovuti alle partite più frequenti: le squadre più forti giocano una partita ogni tre giorni. 

La preparazione atletica deve rispondere a questo andamento, secondo te oggi i calciatori di lunga carriera riescono a mantenere i risultati richiesti? 

Dipende dal soggetto in questione.
Sicuramente atleti più grandi di età sono biologicamente più a rischio di infortunarsi a livello muscolo-tendine poiché una volta creatosi l’infortunio il tempo per recuperare è più lungo.

Tendini, articolazioni e muscoli che già in passato hanno subito infortuni o interventi chirurgici e ai quali è richiesto sempre uno sforzo considerevole per una grande prestazione hanno un elevato rischio di recidive e il tempo di recupero raddoppia rispetto ad un atleta giovane.

I grandi Campioni non più giovanissimi come Ronaldo, Messi e Ibrahimovic sono ancora molto richiesti nonostante l’età. Condividi che l’età media di fine carriera si sia alzata? E’ merito solo della preparazione atletica? 

Certo! L‘età media di carriera si è alzata notevolmente. Merito sicuramente della genetica di molti di questi campioni ma anche dell’alimentazione corretta e controllata e un ottimo tenore di vita, di un corretto recupero attraverso il sonno e sicuramente della preparazione atletica personalizzata gestita da staff privati che possono avere più tempo per prendersi cura e programmare gli allenamenti.

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fonte immagini: profilo fb personale di Leonardo Perfetti

Tu sei tifoso del Pisa, la squadra della tua città, ma altresì tifi Milan: com’è nata questa passione?

La mia passione per il Pisa e il Milan nasce da mio padre, tifoso di entrambe e abbonato per tutto il periodo di Romeo Anconetani.

Quella per i colori nerazzurri va ben oltre il semplice “vedere” la partita di Serie B del sabato: colleziono maglie, palloni, cimeli e memorabilia che nel tempo acquisiscono sempre più un valore affettivo e storico.

Quale allenatore consideri tra hai più completi della Serie A? 

Sicuramente Massimiliano Allegri anche se livornese (e per un pisano costa fatica ammetterlo) è un allenatore molto bravo e carismatico. Cinico ed equilibrato nelle scelte anche se spesso il suo “corto muso” viene criticato dai tifosi.

Mi piace molto Pioli bravo a valorizzare i giovani e a far crescere in modo concreto un progetto giovane come quello del Milan, e poi apprezzo Dionisi e Juric. Mi piace molto il fatto che siano preparati e che facciano giocare bene la loro squadra.

Parlando di Champions League come vedi le squadre italiane? Chi ha il potenziale per vincerla?

Per quanto riguarda la Champions vedo ancora lontane le “italiane”. Liverpool, Real Madrid e Bayern per motivi organizzativi, storici, progettuali e per qualità di giocatori presenti nelle proprie rose sono i più favoriti.

Riguardo la possibilità di fare un percorso più lungo nella competizione, per questioni legate a mentalità, qualità di rosa, e capacità, vedo la Juventus più avanti di Inter, Atalanta e Milan.

 

Cinzia Fresia