I tifosi dell’Udinese e del Bologna avrebbero probabilmente creduto ad inizio stagione di vedere la propria squadra del cuore militare in ben altre posizioni in classifica a sette turni dal termine del campionato o, perlomeno, di poter dormire sonni tranquilli

 

La formazione di Oddo e quella di Donadoni sono posizionate rispettivamente al 13esimo e 11esimo posto in classifica con ancora una distanza che, aritmeticamente, non li rende certi di una salvezza. Vero è che i punti di differenza con le terzultime Crotone e Spal  non sono minime ma considerati i risultati soprattutto della squadra bianconera, non si devono sottovalutare i match rimanenti.

La squadra di Oddo, infatti, è uscita domenica sconfitta per l’ottava giornata consecutiva, un record negativo che  fa risalire l’ultimo punto utile guadagnato alla gara del  4 febbraio contro il Milan.

 

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Potenzialmente 24 punti lasciati al caso e una fase difensiva totalmente da rivedere con un ammontare, nel periodo sopra  citato,  di 16 reti a partita:  due ogni 90 minuti. Il problema dell’Udinese, però, sembra riversare anche in attacco: tre gol realizzati negli ultimi otto match menzionati. Una media di differenza reti impressionante che mette la squadra in una posizione scomoda.

Prendendo in considerazione il medesimo periodo, il Bologna ha invece collezionato due vittorie, altrettanti pareggi con Lazio e  Roma e quattro sconfitte di cui l’ultima contro una lottante per la permanenza nella massima serie: il Crotone.

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Anche per la formazione rossoblù i punti minimi (40) che solitamente definiscono il raggiungimento della salvezza non sono arrivati e nelle ultime ore erano forti le voci che vedevano traballare la panchina bolognese. Sabato al Dall’Ara arriva il Verona e perdere punti anche in questa occasione potrebbe rivelarsi fatale in ottica allenatore.

L’Udinese invece vola a Cagliari dove affronterà una squadra in piena crisi e bisognosa di risultati positivi.

Mai come in questo momento vale il detto: chi si ferma è perduto.

Chiara Vernini