
“Avevate dubbi?”
Con questa semplicissima frase, con un pizzico d’ironia, il Sassuolo riconferma la sua promozione alla massima serie del nostro campionato.
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Dalla prossima stagione, infatti, la squadra emiliana militerà in Serie A, dopo appena solo un anno dalla retrocessione della scorsa stagione. L’ad e dg dei neroverdi hanno ringraziato tutti, con una menzione speciale nei confronti della società:
“Un grande orgoglio per il lavoro svolto da tutte le componenti della società. In primis dalla proprietà, ha voluto fortemente e sin da subito riportare il Sassuolo nella massima serie.”
E maestro di questo “ritorno tra i grandi” è proprio mister Fabio Grasso, nominato allenatore appena un anno fa, il 3 giugno 2024, dopo la retrocessione.
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Un ex campione del mondo, che ha saputo ridare non solo un volto alla squadra, ma anche e soprattutto un’identità, una personalità. Un modo per dire, “Non importa se ora siamo qui, bisogna lottare, dimostrare di avere il giusto talento e la giusta determinazione.”
12 vittorie consecutive, 75 punti in 33 partite e 73 reti realizzate, 16 punti di vantaggio dalla terza in classifica. Subito le parole a caldo dell’allenatore:
“Sono molto contento di aver raggiunto questo risultato, abbiamo dimostrato di avere le qualità per raggiungere l’obiettivo in un campionato difficile in cui l’equilibrio regna sovrano.”
Ha poi proseguito con: “All’inizio della stagione abbiamo faticato un po’, poi abbiamo creato il giusto mix all’interno della rosa per raggiungere la vetta, tutta la squadra è stata partecipe fin da subito e questa è stata la nostra forza. Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato insieme a me oltre ai giocatori, attori principali di questa cavalcata. Mi godo questo momento e condivido la mia gioia con i tifosi e li aspetto allo stadio per festeggiare insieme. Dedico questa promozione alla mia famiglia.”
Dopo la cavalcata trionfale durante tutto l’anno, però, è arrivata la certezza matematica anche grazie non solo alla vittoria contro i ‘cugini’ del Modena (3-1) ma anche grazie al pareggio tra Spezia e Mantova (2-2). Promozione immediata con ben cinque giornate d’anticipo.
Nello scorso ottobre, in tempi ancora non sospetti, l’ad dei neroazzurri, Giovanni Carnevali aveva dichiarato:
“Dopo 11 anni consecutivi di A la B è più complicata ma siamo partiti con la voglia e la volontà di fare un campionato di alto livello. Cercheremo di portare a casa un risultato che deve essere quello di ritornare in Serie A nel più breve tempo possibile“.
Una promessa mantenuta con i controfiocchi. Tutto merito, anche, della rivoluzione iniziata in estate, partendo dalla scelta di Grosso sulla panchina. Una speranza ripagata nel migliore dei modi.
E poi, fondamentale, la decisione di non smantellare completamente la squadra retrocessa. Rimasto capitan Domenico Berardi, bandiera neroverde (dalle giovanili nel 2010). Respinte le offerte per Armand Laurienté, classe ‘98 e assoluto protagonista con i suoi 15 gol.
E i tanti nuovi innesti, che hanno remato tutti dalla stessa parte. Una forza mentale che ha fatto la differenza, perché alzarsi dopo la “caduta” non è mai semplice, non è mai scontato.
Dopo un inizio, non particolarmente brillante, hanno comandato la classifica fin dall’inizio, allargando il proprio margine di molto sugli avversari, a suon di gol. 73.
Il prossimo obiettivo sarebbe raggiungere i 77 centri segnati dal Milan di Castagner nella stagione 1982-83. E poi sarà solo programmazione per la prossima stagione.
Un ritorno arrivato nel modo più inatteso, senza una partita alla quale assistere sugli spalti, ma nei luoghi della città, con i tifosi scesi nella piazza cittadina per festeggiare. Esplosione spontanea e gioiosa con sciarpe, bandiere e colori. Già pronte le magliette celebrative, ma silenzio, scaramanzia…
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“Non era scontato tornare in A, figurarsi con così largo anticipo. Il grande lavoro svolto dalla proprietà, in primis da Marco e Veronica Squinzi, è stato ripagato dai risultati. Un grazie va al ds Francesco Palmieri, al mister Fabio Grosso e al suo staff, così come alla squadra e ai tifosi che ci hanno sempre sostenuto con passione.”
E non resta che dire una sola cosa: Bentornato SAssuolo!
ROSARIA PICALE