E’ polemica sulla risposta sessista che Maurizio Sarri ha dato a una domanda di una giornalista che aveva chiesto se dopo il pari lo scudetto fosse compromesso

Maurizio Sarri di nuovo al centro delle polemiche per una risposta decisamente poco carina alla giornalista di Canale 21, Titti Improta, durante la conferenza stampa dopo la partita del Napoli contro l’Inter, finita con uno 0-0. Ha vinto invece la Juventus contro l’Udinese, acquisendo così quei 3 punti che hanno portato la squadra bianconera in vetta alla classifica, spingendo giù di un posto la squadra partenopea.

Inevitabile e pertinente la domanda della Improta che ha chiesto al tecnico del Napoli se dopo quello spareggio lo scudetto potesse essere compromesso.

“Sei una donna e sei carina, per questo non ti mando affanc…”, ha risposto seccamente Sarri. Il video è diventato virale e sull’allenatore sono piovute una valanga di critiche nonostante al termine della conferenza stampa abbia cercato di correre ai ripari.

Alla presenza del portavoce del Napoli Nicola Lombardo, Sarri ha fatto chiamare la giornalista per scusarsi con lei, ammettendo di aver commesso un errore. Ma ormai la gaffe era fatta e ha anche riportato a galla un episodio di due anni fa, quando Roberto Mancini, all’epoca allenatore dell’Inter, aveva accusato Sarri di averlo chiamato “frocio e finocchio” durante la partita di Coppa Italia  Inter-Napoli.

Alcuni presenti e la stessa giornalista si sono fatti una risata, ma il collega Peppe Iannicelli ha detto: “Non c’è niente da ridere. Questa è una volgarità che non può essere spacciata per una battuta. Tra l’altro si tratta di una battuta pure sessista! Già aveva mandato a fanculo me in un’altra occasione, ma io l’avevo risposto a tema. Chiedo l’intervento dell’ordine dei giornalisti, che si metta a posto questo individuo!”.

E sulle pagine dei suoi social, stamattina ha rincarato la dose: Titti Improta è mia sorella. Non all’anagrafe ma nel sentimento e nella professione. Solidarietà alla sorella ed alla collega. Sarri ha sbagliato profondamente con una frase oscena e sessista, di certo oltre le sue intenzioni. Si è scusato privatamente, bene. Ma non basta. Deve scusarsi in pubblico da persona intelligente e valorosa anche per contribuire a stroncare una mentalità insultante verso il diverso parere. Un tecnico di un club internazionale, però, non può permettersi questi scivoloni. Ed io parlo a ragion veduta. E’un dovere professionale dopo l’uscita dalla Champions chiedere conto. E’ un dovere professionale dopo il sorpasso della Juve chiedere conto. E’ il nostro lavoro: domandare con educazione e pertinenza. Noi siamo giornalisti”.

L’Ordine dei Giornalisti della Campania ha diramato un comunicato ufficiale redatto dal suo presidente  Ottavio Lucarelli, a sostegno della giornalista di Canale 21: Sarri si è poi scusato a telecamere spente, ma rimane la gravità della sua risposta, che segna non solo il gergo volgare dell’allenatore, ma il suo disprezzo verso la stampa e verso le donne. Totale solidarietà alla collega Titti Improta, segretario dell’Ordine della Campagna e presidente della Commissione pari opportunità, che sta ricevendo in queste ore messaggi di sostegno da tutta Italia”.

Due domande ci sorgono spontanee: “Il rispetto del tecnico per le donne sta nel non mandarci a quel paese in quanto donne (e carine)? Ma se per caso la domanda gli fosse arrivata da una donna sì, ma brutta… allora l’avrebbe mandata a fare in c… a metà?“.

In attesa di risposte, sottolineiamo che la redazione di GolDiTaccoASpillo è tutta femminile quindi al riparo dall’essere mandate a quel paese… almeno da Sarri.

Mirella Fanunza

 

 

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