Portogallo-Spagna: dopo la rivoluzione della panchina spagnola, la Roja perde quota e favorisce i Campioni d’Europa

Si giocherà nel pomeriggio a Soči, allo Stadio Olimpico Fišt.
E’ soltanto il secondo scontro tra Portogallo e Spagna della storia del Mondiale, le due compagini si sono scontrate la prima volta nel mondiale del Sudafrica agli ottavi quando David Villa regalò la qualificazione alle Furie Rosse incoronate poi Campioni del Mondo. La sconfitta inflitta da Villa interruppe il filotto di partite positive protrattosi per 19 partite.

La Spagna è stata finora una delle possibili candidate al titolo finale, più del Portogallo ma l’improvviso cambio di panchina due giorni prima l’inizio della competizione ha inaspettatamente cambiato gli scenari facendo sì che i lusitani scavalcassero gli iberici in questa corsa a Mosca 2018.

Cristiano Ronaldo si scontrerà oltre che con Sergio Ramos, anche con Gerrard Piqué ex compagno di squadra al Manchester United, e l’ex compagno di squadra Pepe, ex blancos.
Sempre in tema ex si scontrano anche Ricardo Quarsema e Iniesta ex compagni al Barca.

Ad arbitrare il match sarà l’italiano Rocchi.

La sfida nella sfida: Pepe vs Iniesta

Brasiliano con nazionalità e naturalizzato portoghese, ex difensore del Real, da un anno passato al Beşiktaş, indossa la maglia portoghese da undici anni con la quale, al pari del Capitano, nonché ex compagno blancos, ha vinto l’unico titolo conquistato nella storia lusitana, ovvero l’Europeo conquistato nella scorsa edizione.
Attualmente, dunque campione in carica, molto probabilmente questo in Russia sarà la sua ultima partecipazione alla competizione dopo quella in Sudafrica e in Brasile durante i quali ha disputato complessivamente 4 partite, due per volta. Nell’ultimo mondiale, durante la gara di apertura contro la Germania ha rimediato un rosso diretto che gli ha determinato un giorno di squalifica.
In carriera è stato per 3 volte campione di Spagna e 2 volte campione di Portogallo e tutti gli altri titoli vinti, comprese le tre Champions League, li ha segnati sul palmares indossando la maglia del Real Madrid.

Andreas Iniesta avversario di Pepe non soltanto in nazionale, lo spagnolo infatti è stato capitano blaugrana dove ha disputato diversi match contro il portoghese ex blancos con il quale oggi condivide la stessa malinconica sensazione di chi percorre una strada per l’ultima volta.
A Barcellona è stato fino allo scorso maggio quando ha salutato un pezzo di storia personale e mondiale lasciando la squadra e la maglia che lo ha sempre rappresentato e che ha sempre rappresentato, dal lontanissimo 1996, per concludere la carriera, ormai in fase di tramonto, al Vissel Kobe squadra giapponese.
Con il Barcellona ha messo a segno 57 reti in 675 partite. Ha servito 142 palle andate in gol e non è mai stato espulso, neanche per doppia ammonizione in 46.311 minuti.

Ha indossato la maglia rossa 129 volte da quando ha esordito a 22 anni.
Ha totalizzato 13 reti, 26 assist e non ha mai preso un cartellino rosso in 8.751 minuti di gioco.
Si ritirerà  34 anni dopo aver vinto 4 Champions, una Coppa del Mondo, 9 Liga, 2 Campionati mondiali e un premio giocatore dell’anno.

Egle Patanè