“Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso” – L. Wittgenstein

La rubrica Meteore e Stelle nascenti torna in un format rivisitato e adattato ai Mondiali di Russia 2018, con lo scopo di accompagnarvi, girone per girone, alla scoperta di giovani talenti, che avranno la possibilità di mettersi in mostra sotto la lente d’ingrandimento dei top club mondiali

Siamo arrivati al terzo appuntamento con la rubrica “Talenti mondiali”: oggi ci apprestiamo a descrivervi le stelle più promettenti del Girone C, girone che vede favorite Francia e Danimarca su Perù e Australia. Fino ad ora i risultati non hanno disatteso le aspettative, infatti i danesi di Fridtjof Hareide e i francesi allenati da Deschamps hanno trionfato come da pronostici. Ciò che ha sorpreso di più è stata la prestazione poco convincente e senza acuti dei galletti d’oltralpe.

Francia

I Blues possono vantare un organico tra i più stellari di tutta la competizione, ma non solo perchè in questa edizione del Mondiale sono detentori di un piccolo primato. Gli undici scesi in campo hanno infatti un’eta media di 24 anni e 6 mesi, la più “verde” dal 1930.
La Francia è davvero una terra di talenti: Kylian Mbappè attaccante del PSG, a 19 anni e 6 mesi, è il più giovane francese di sempre a esordire in una competizione internazionale.

Ousmane Dembelè classe 1997, acquistato per 145 milioni dal Borussia Dortmund, è un giocatore di caratura internazionale, sebbene sia reduce da una stagione non entusiasmante, condita da un infortunio che lo ha costretto a stare lontano dal campo per molti mesi e da pochi gol all’attivo. Il palcoscenico Mondiale potrebbe essere l’occasione giusta per riscattarsi e dimostrare al Barcellona di valere tutti i soldi spesi la scorsa estate. Sono molti i giocatori della formazione di Deschamps ad essere ottimi prospetti per il futuro e che meriterebbero una nota di merito: risponde a questa descrizione Benjamin Pavard, difensore classe 1996 dello Stoccarda. Con la squadra tedesca nella stagione 2016-2017 è stato uno dei protagonisti della cavalcata della squadra tedesca in Bundesliga.
Giocatore eclettico, che può essere schierato come difensore centrale o da terzino.

Danimarca

La Danimarca, reduce dalla vittoria contro il Perù, è consapevole di avere tutte le carte in regola per potersi qualificare agli ottavi di finale.
Christian Eriksen, a soli 25 anni è già leader e trascinatore della Danske dynamite ma oltre al centrocampista del Tottenham, ci sono tanti talenti su cui la nazionale danese può contare. Uno fra tutti risponde al nome di Kasper Dolberg, attaccante dell’Ajax classe 1997. Per chi non lo conoscesse, fuori carta e penna e scrivere, perché siamo davanti ad un potenziale crack del calcio. I lancieri ci vedono sempre lungo sui giovani talenti (anche Eriksen è un prodotto del vivaio olandese): forte fisicamente, buona tecnica individuale e ottime capacità realizzative. Kasper ha tutto per diventare uno dei più forti. A gennaio Siviglia e Liverpool lo avevano messo nel mirino senza dimenticare che il Napoli è da tempo che lavora per portare in maglia azzurra.


Il punto forte della Nazionale però, è la rigorosa organizzazione difensiva. Andreas Christensen, difensore centrale classe 1996 del Chelsea, affiancato dal suo esperto compagno di reparto Simon Kjaer, ha permesso alla Danimarca di chiudere il girone di qualificazione con il miglior passivo di reti subite, solamente 8.

Perù

Il divario tecnico con le due formazioni del vecchio continente non si può trascurare ma si può provare a colmare con altre qualità. Sono ormai lontani i fasti del secolo scorso, quando “gli Inca” erano una formazione temuta.
In patria sono sicuri: il merito di questa qualificazione arrivata a 36 anni di distanza dall’ultima volta è quasi esclusivamente ad appannaggio di Renato Fabrizio Tapia Cortijo. A 22 anni, ha giocato per cinque stagioni in Eredivisie, vincendo il campionato nel 2017 con il Feyenoord. Centrocampista potente e combattivo, Tapia è un giocatore versatile che può disimpegnarsi anche come difensore centrale grazie al suo fisico imponente ma può anche proiettarsi rapidamente in avanti per attaccare gli spazi nelle difese avversarie.
Ha debuttato con la sua Nazionale a marzo 2015 ed è diventato un giocatore insostituibile durante i playoff. Con la Blanquirroja fa il volante davanti alla difesa. Tutto quello che succede nei pressi all’area di rigore peruviana passa da lui. Questa stella se qualcuno avesse avuto dei dubbi è pronta a brillare.

Australia

Nel 2010 e nel 2014 i Socceros sono stati eliminati nel primo turno del torneo e per qualificarsi a Russia 2018  hanno compiuto una vera e propria impresa. Ma attenzione a partire prevenuti perché la formazione guidata da Van Marwijk, sebbene in questa partenza abbia già perso contro la Francia (va detto solo per autogol) ha dimostrato tutto tranne che essere arrendevole.
La presenza di Tim Cahill, primatista di reti, veterano e perno della nazionale australiana sarà fondamentale per dare il giusto contributo in termini di esperienza.

Goal.com

La storia del capitano della Nazionale si incrocia con quella di Daniel Arzani, centrocampista classe 1999 e talento emergente dei Kangaroos. Il diciannovenne è esploso al Melbourne City subito dopo la partenza del suo illustre connazionale. Nato in Iran e arrivato in Australia all’età di sette anni, Arzani è ancora agli albori della sua carriera. Ha fatto il suo debutto nella prima squadra del suo club lo scorso gennaio e da lì è esploso. A poco a poco è diventato titolare guadagnandosi la fiducia di Bert van Marwijk, che è stato subito sedotto dai suoi dribbling e dalla sua capacità di fare la differenza.

 

Mariachiara Rossi