Russia 2018 – Croazia: Kalinic dice no, il ct lo manda a casa. L’epilogo di una stagione flop

Da colpo di mercato dopo l'exploit in viola a flop rossonero: la stagione di Kalinic è culminata con l'esclusione dal Mondiale. Alla base della decisione, il rifiuto a scendere in campo

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L’esclusione

Croazia-Nigeria, minuti finali della gara d’esordio ai mondiali russi: il c.t. Dalic avrebbe voluto sostituire Mandzukic con Kalinic ma -secondo quanto filtra dalla stampa locale – il rossonero avrebbe rifiutato l’ingresso in campo.
L’attaccante avrebbe “finto” un mal di schiena per non entrare in campo ma, pare che alla base del diniego non ci sia alcun infortunio bensì la delusione di essere stato superato nelle gerarchie.
Il ct croato ha mandato in campo Pjaca evitando scenate e clamori (in un momento in cui, dopo il pari fra Argentina e Islanda, la Croazia è in testa al girone) ma non ha digerito l’atteggiamento dell’ex Viola.

Recidivo – Già durante l’amichevole con il Brasile (l’ultima giocata prima di partire per la Russia), Kalinic si era rifiutato di entrare in campo per qualche -dubbio- fastidio fisico.

«Scoprirete tutto lunedì», la risposta di Dalic ai giornalisti che gli chiedevano del mancato ingresso del bomber poi, la conferenza stampa nella quale è ufficializzata la sua esclusione dalla rosa.

Nikola si stava scaldando nel finale contro la Nigeria, lo volevo mettere ma mi hanno detto che non sarebbe entrato. Lo stesso era successo contro il Brasile. Mi servono giocatori sani, che possano aiutare la squadra e i compagni. L’ho rimandato a casa perché non è così se per tre volte non sei pronto“.

A tre giorni dal big match con l’Argentina, con i croati a +2 in classifica, la Nazionale a scacchi rinuncia volutamente a un giocatore della rosa (senza poterlo rimpiazzare).

ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI

L’ epilogo di una stagione flop

L’esclusione da Russia 2018 è l’epilogo di una stagione decisamente negativa.
Il centravanti, dopo essere esploso con la maglia della Fiorentina (in due stagioni con la maglia viola ha segnato 27 gol), è arrivato al Milan con grandi aspettative, invece, è reduce da una stagione da dimenticare.

Appena 6 goal messi a segno in stagione (realizzati tutti in campionato) a fronte dell’investimento da 25 milioni di euro, operato dai Rossoneri la scorsa estate.
Voluto da Montella, che spesso lo ha schierato titolare, ha cercato il gol con insistenza ma il suo apporto  in termini realizzativi è stato scarso.

ANSA / MATTEO BAZZI

La quadra da trovare dei primi mesi con Montella e i vari problemi offensivi che sono emersi anche con la gestione Gattuso non hanno di certo agevolato il suo rendimento ma lo stesso croato, in troppe occasioni, ha manifestato scarsa lucidità e troppe volte non ha saputo concretizzare le occasioni.

L’estromissione dalla Croazia, indubbiamente, rappresentare l’ennesimo scivolone di una stagione da dimenticare.

 

Caterina Autiero