Presentazione del Gruppo D: curiosità, numeri e protagonisti

Il Gruppo D dei Mondiali 2018 è stato designato come “girone di ferro”: oltre ad annoverare una assoluta testa di serie, l’Argentina, presenta anche la Croazia che, pur essendosi qualificata agli spareggi è avversaria assolutamente imprevedibile sia per Nigeria e Islanda, sia per la stessa Albiceleste che arriva a questo Mondiale come “condannata a vincere”.

ARGENTINA

FIFA RANKING: 5a posizione

Il cammino albiceleste è stato alquanto sofferto: solo all’ ultima giornata i Sudamericani hanno ottenuto la qualificazione contro Equador grazie a una tripletta di Leo Messi in serata di grazia: terzo posto per un totale di 28 punti e soltanto 19 reti segnate – a dispetto di un attacco sempre “stellare”, è il secondo peggiore insieme a Paraguay e Venezuela  – contro le 16 subite.

L’ Argentina ha una storia di tutto rispetto nei Campionati del Mondo: ha disputato la sua prima gara ufficiale nel lontano 1901.  Detiene due titoli: uno conquistato nel 1978, in casa contro l’Olanda, l’altro otto anni dopo, in Messico, nel 1986 con un Diego Armando Maradona protagonista inarrestabile.

Il CT argentino, Jorge Sampaoli

Contestato, controverso, visionario: di Sampaoli si è detto di tutto e ancora di più. Il tecnico è da sempre un misto di sogno e pragamatismo che lo porta a posizioni senza via di mezzo ma che spesso si rivelano azzeccate e funzionanti. Ha avuto esperienze in Perù, in Equador, in Cile: con la Roja cilena conquisterà la Coppa America nel 2015 prima di tuffarsi nell’esperienza europea con il Siviglia, nell’estate 2016, esperienza che interromperà per guidare la Nazionale di Messi & co. Tra le tante polemiche a lui legate,  quella suscitata qualche mese fa con l’esclusione di Paulo Dybala dalla rosa dei convocati o anche le sue parole sulla vita sregolata di Arturo Vidal, ai tempi della Nazionale Cilena.

Il suo tratto distintivo è l’ispirazione, costante e fedele, a Marcelo Bielsa, presentata da Sampaoli stesso come “un’ossessione”: “Per me è il miglior allenatore del mondo, il mio mito che seguo, senza disturbarlo”. La filosofia di gioco di Bielsa è sintetizzata dal modulo 3331, modulo dai continui capovolgimenti di fronte e capace di coinvolgere i calciatori sia in fase offensiva sia in fase difensiva.

Il Capitano, Lionel Andrés Messi

Cosa dire dell’ argentino delle meraviglie che già non sia stato detto? Lionel Messi aveva deciso nel 2016, dopo l’ennesima finale e l’ennesimo rigore falliti, di dire addio alla maglia della Nazionale.

Senonché, tutti sanno che per Messi il Campionato del Mondo è come una magnifica ossessione e finché avra forza proverà a guadagnare l’unico titolo che ancora manca nel suo ricchissimo, affollatissimo palmares. L’unico modo che conosce affinché l’ Argentina lo ami in toto: molti infatti i connazionali che gli rimproverano la carriera interamente blaugrana e il non essere decisivo con la camiseta albiceleste.

Gli ‘italiani’ in rosa

L’ Argentina parla anche italiano: ebbene sì, perché sono 5 i giocatori biancocelesti che giocano nella nostra Serie A: in difesa Ansaldi del Torino e Fazio della Roma; a centrocampo il milanista Lucas Biglia mentre in attacco la coppia offensiva della Juventus formata da Higuain e Dybala.

Una curiosità: Paulo Dybala, oltre a giocare in Italia, avrebbe potuto indossare anche la maglia azzurra per questioni di discendenza: la nonna materna, infatti, era italiana. Dybala, che vanta tra l’altro anche origini polacche – il nonno paterno – ha tuttavia sempre giurato amore eterno alla maglia albiceleste.

CROAZIA

FIFA RANKING: 18a posizione

La ‘Nazionale a scacchi’ ha avuto un percorso di qualificazione singolare: compagna di percorso già allora dell’Islanda, si è trovata a essere scavalcata in classifica proprio da quest’ultima all’indomani del pari con la Finlandia.
Nonostante 6 vittorie e 20 punti, i Croati si sono giocati lo spareggio – agevole, in verità – contro la Grecia.
La rosa croata ha tutte le carte in regola per disputare un buon Mondiale e ambire pertanto al passaggio del turno: ma a anche a qualcosa di più, in particolar modo per la qualità presente a centrocampo, fulcro della squadra croata.

Nazionale giovane, formatasi nel 1991 – pur avendo debuttato nel 1940, prima di essere annessa alla Jugoslavia –  vanta un terzo posto al Mondiale 1998, con 5 partecipazioni totali e anche 5 partecipazioni  agli Europei.

Una curiosità: l’Islanda si ripresenta spesso sulla strada della Croazia, che  già nel 2014 disputò contro la Nazionale islandese gli spareggi per la qualificazione.

Il CT croato, Zlatzko Dalic

Dalic è subentrato in corsa sulla panchina della nazionale croata proprio in seguito  al pari con la Finlandia che ha messo in discussione il cammino verso la Russia, prendendo il posto di Ante Cacic. L’esonero di quest’ultimo è stato una sorta di fulmine a ciel sereno nel bel mezzo della corsa alla qualificazione.

Il tecnico ha preso in mano le redini nel novembre scorso; unica esperienza simile,  cinque anni come secondo dell’Under 21 alle spalle di Drazen Ladic: poi tutte collaborazioni a livello di club, soprattutto in Arabia Saudita. Il suo è pertanto un “work in progress”: probabilmente sulle sue sorti influirà notevolmente l’andamento di questo Campionato del Mondo.

Il Capitano, Luka Modric

Centrocampista illuminato della squadra  appena eletta Tricampione d’Europa, Luka Modric ha preso da due anni oramai  le redini della Nazionale Biancorossa. Uno dei migliori in assoluto della sua generazione, ammirato e corteggiato da tutte le grandi europee: per ben cinque volte è stato insignito quale miglior calciatore croato, mentre la scorsa stagione la Uefa lo ha eletto miglior centrocampista della Champions League. Ha disputato in maglia a scacchi due Mondiali e tre Europei: la fascia da Capitano è finita sul suo braccio dopo l’addio di Darijo Srna, al termine di Euro 2016.

Un’ autentica sicurezza per il centrocampo croato: pur essendo centrale, Modric è versatile al punto di prestarsi a cambiamenti di modulo e la sua visione di gioco gli pemette di assumere senza alcun problema la direzione del reparto mediano. Degnamente affiancato, nella dettatura dei tempi, da Ivan Rakitic del Barcellona, con cui si è lautamente diviso i trofei stagionali in Spagna.

Gli ‘italiani’ in rosa

La Croazia è affollata di calciatori che militano in Italia: in difesa troviamo Strinic del Milan, passando per il centrocampo che annovera Brozovic dell’Inter e Badelj appena svincolatosi dalla Fiorentina, terminando con l’attacco in cui troviamo ancora l’ Inter con Perisic,  il rossonero Kalinic e gli juventini Mandzukic e Pjaca.

Una curiosità: tra Brozovic e Badelj la rivalità iniziata nella nostra Serie A continua in Nazionale: malgrado infatti l’interista venga da un’ ottima stagione, pare che il CT gli preferisca l’ex Capitano Viola, più quotato per il posto da titolare.

ISLANDA

FIFA RANKING: 22a posizione

In casa degli Islandesi questa qualificazione è storia: difatti, per la prima volta parteciperanno a un Campionato del mondo. La piccola “Cenerentola d’Europa” – come fu ribattezzata due anni fa  – è stata capace di incantare tutto il continente in occasione di Euro 2016, quando contro ogni pensabile pronostico raggiunse i quarti, permettendosi il ‘lusso’ di eliminare l’Inghilterra. Oggi  la Nazionale islandese  festeggia la sua  prima qualificazione al Mondiale: capolista nel girone davanti alla Croazia, compagna di gruppo anche per Russia 2018, con un totale di 7 vittorie, un pareggio e due sconfitte. Un’ avventura all’ insegna dell’entusiasmo.

Una curiosità:  è soprannominata la Nazionale dei Son, infatti la maggior parte dei cognomi dei calciatori ha il cognome che termina con questo suffisso.

Il CT islandese, Heimir Hallgrimsson

Dentista di professione, allenatore per passione: così potremo riassumere in breve la storia di Heimir Hallgrimsson, arrivato a disputare gli Europei in Francia come co- allenatore al fianco di Lars Lagerbäck. Ma pur da secondo, è stato  lui la vera anima della squadra agli Europei: lo staff lo descrive come un perfezionista, dal carattere un po’ ruvido ma preciso e razionale come solo l’approccio a una disciplina scientifica può fare. Ci ha creduto due anni fa e oggi, come allenatore unico, ha portato i suoi ragazzi a disputare un Mondiale: e anche a avere uno studio dentistico più vuoto, magari. Ma pazienza.

“Alcune persone hanno paura del dentista, bisogna sapere come parlargli: prima si devono rilassare, poi divertire, infine si passa alla cosa seria. Vale lo stesso per un calciatore”: così si riassume la valente  strategia del CT dell’ Islanda. Concreto e efficace.

Il Capitano, Aaron Gunnarsson

Aaron è Capitano dell’Islanda già dal 2012  e dal 2011 è centrocampista del Cardiff City, con cui ha appena ottenuto la promozione in Premier League: fisico e grintoso, sarà ancora una volta lui a guidare l’ottimo centrocampo della sua Nazionale. E’ in assoluto il beniamino della propria tifoseria, con la quale condivide una speciale danza ritmata sotto la curva, guidata dagli applausi del pubblico.

Particolare curioso accaduto durante l’ Europeo: al termine della partita contro il Portogallo, Cristiano Ronaldo gli negò più volte la maglia. Un gesto che ferì Gunnarsonn, che definì il portoghese “una persona non educata”. Alla fine, una settimana dopo, furono i suoi compagni a regalargli la maglia tanto desiderata.

Gli ‘italiani’ in rosa

In mezzo a cotanto assortimento siamo riusciti a trovare anche un ‘viandante’ della nostra Serie A: si tratta di Emil Hallfredsson, centrocampista dell’ Udinese con precedenti all’ Hellas Verona.

NIGERIA

 FIFA RANKING:  47a posizione

Per la sesta volta nella sua storia, la Nigeria parteciperà a un Campionato del Mondo: per tre volte è arrivata agli ottavi di finale. Si è qualificata al primo posto nel proprio girone superando di gran lunga Camerun e Algeria: quattro vittorie e due pareggi per un totale di 14 punti. A livello internazionale, i Nigeriani vantano la conquista di tre Coppe delle Nazioni africane, vinte nel 1980, 19994 e 2013. Il sorteggio non è stato generoso con loro, capitati in un girone difficoltoso: passare agli ottavi sarà una sorta di ‘mission impossible’.

Il CT nigeriano, Gernot Rohr

Parola d’ordine, stupire: queste le parole del commissario tecnico delle Super Aquile, Gernot Rohr. “Siamo giovani ma con tanta qualità”, prosegue il tedesco  che oramai a tutti gli effetti è diventato nigeriano d’ adozione. Il tecnico sa di poter contare su una buonissima rosa, la cui punta di diamante è sicuramente Victor Moses del Chelsea, e non vuole lasciare nulla di intentato. Esperto conoscitore di calcio, ha militato come difensore al Bayern Monaco e al Bordeaux, vincendo con i Tedeschi la Coppa dei Campioni nel 1974.

Severo e deciso, si è distinto in questi giorni per le regole impartite ai suoi durante la permanenza in Russia: nessuna donna russa per i calciatori in ritiro, ai quali è felicemente permessa la visita di mogli e figli.

Il Capitano, Mikel John Obi

Capitan Obi è un veterano: 31 anni e una esperienza decennale con la maglia del Chelsea. La sua carriera – e il suo palmares – con la squadra inglese ne fanno il capitano ideale in una squadra giovane come la Nazionale africana; Obi ha combattuto sempre su grandi palcoscenici vincendo anche la Champions League nel 2012, ma non soltanto: è veramente notevole il numero di trofei conquistato con la maglia del Blues. Attualmente milita al Tianijn Teda, squadra cinese.

(immagine goal.com)

Una curiosità: recentemente sulle pagine dei quotidiani inglesi il centrocampista si è espresso circa i suoi presunti rapporti di tensione con il tecnico italiano Antonio Conte, lasciando intendere che sia stato lui la causa prima del suo trasferimento.

Gli ‘italiani’ in rosa

Tra le Super Aquile vi sono due giocatori militanti in Serie A: sono il centrocampista Joel Obi del Torino e Simeon Tochukwu Nwanko alias Simy, attaccante del Crotone famoso per la spettacolare rovesciata contro la Juventus.


Tutti gli incontri, con relativo orario, del gruppo 

16/06: Argentina-Islanda (h. 15), Croazia-Nigeria (h. 21)

21/06: Argentina-Croazia (h. 20)

22/06: Nigeria-Islanda (h. 17)

26/06: Nigeria-Argentina, Islanda-Croazia (entrambe h. 20)

Daniela Russo

(tutte le immagini sono tratte da fifa.com)