È stato il primo calciatore giapponese a calpestare i terreni da gioco tricolori, nell’ormai lontano 1994, con la maglia del Genoa. Oggi, abbiamo deciso di parlarvi proprio di Kazu Miura, attaccante nipponico classe 1967. A 48 anni suonati, compiuti lo scorso 26 febbraio, Kazu non ha ancora appeso gli scarpini al chiodo ed è pertanto considerato il giocatore più “vecchio” del mondo. A consentirgli di raggiungere questo record di longevità ci ha pensato la firma del contratto con la Yokohama Fc, squadra della seconda divisione nipponica, di cui il giocatore 48enne veste i colori dal 2013. Piedi discreti, non brillanti, ma che non possono non far scalpore in una lega cadetta in cui gli standard tendono alla mediocrità. La scadenza del suo ingaggio sarà quest’anno, nel 2015, ma le sorti della “pensione” di Kazu sono ancora incerte. Continuerà a giocare o passerà il testimone a qualche baldo giovane magari sedendo dall’altro lato della panchina?

Durante la sua avventura italiana, l’attaccante – sposato con la popstar nipponica Shitara Risako, ambasciatore dello Sport per l’Unesco, provvisto di un museo personale in Giappone e immortalato dal grande fotografo Herb Ritts – viene ricordato per aver segnato con i blucerchiati, nel derby cittadino contro la Sampdoria, il gol del loro momentaneo vantaggio, divenendo così il primo calciatore giapponese a segnare su suolo italico. Durante la prima (già disgraziata) giornata di campionato, steso al suolo da Franco Baresi, subisce una grave frattura al volto, rimanendo comunque in campo fino alla fine del match. Una passione, quella per il calcio, che continua da tutta una vita… E il 3 settembre del 2012, alla veneranda età di 45 anni, viene convocato nella “formazione mondiale” della Nazionale giapponese. Se Kazu Miura non può essere soprannominato “l’Highlander del calcio internazionale“, quale altro appellativo potremmo mai affibbiargli?

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Eleonora Tesconi