L’attrice non nasconde il suo amore per la Roma e “scende in campo” per il big mach di serie A

Si è imposta in tv con “i Cesaroni 3” e al cinema con “Nient’altro che noi” ma, fuori dal set, Martina Menichini è una donna semplice, moderna e come tale, amante del calcio e tifosa della squadra della sua città, la Roma. Un amore nato in famiglia, e mai più abbandonato tanto da diventare un volto de La signora in giallorosso.

Con l’attrice di fede giallorossa ci avviciniamo al big match tra la squadra di Di Francesco – che deve vincere per scongiurare l’attacco alle spalle dei laziali- e il Milan di Gattuso – che viaggia sulle ali della gioventù e della grinta-.

Che tifosa sei?

Mi reputo una tifosa moderata anche perchè il calcio spesso è stato teatro di episodi che non sono in linea con la mia idea di sport. Essendo un ex campionessa italiana di nuoto sincronizzato credo nello sport, nei suoi valori…ci deve sempre essere un’etica…

Cosa temi della squadra avversaria?

L'”effetto Gattuso“: Ringhio sta portando positività e vittorie. Un altro aspetto da non sottovalutare è la gioventù del Milan: molti giocatori hanno entusiasmo e voglia di spaccare tutto.

I Rossoneri si sono ripresi la zona Europa League: credi che il Milan possa diventare un’altra candidata per il piazzamento Champions?

Si…se continua così assolutamente, anche in considerazione dei risultati e dal periodo dell’Inter.

Un aggettivo per Di Francesco:

Di Francesco …è talentuoso!

Milan e Roma stanno vivendo un buon momento anche grazie all’apporto di molti giovani: in chiave mercato, sei più per i campioni affermati o per le giovani scommesse?

Credo che se una squadra ha intenzione di vincere nell’immediato deve, comunque, puntare su campioni affermati; se si vuole invece costruire e gettare basi per il futuro, necessariamente investire sui giovani. Io, però, credo che serva il giusto mix!

Parlando di giovani, Roma-Milan è anche la sfida nella sfida tra Cutrone e Under. I due ventenni stanno stupendo tutti: qual è il pregio che riconosci al tuo attaccante? Immaginavi che potesse essere così decisivo?

Assolutamente non immaginavo potesse essere da subito così incisivo anche se al suo arrivo si è parlato di un talento tanto da essere accostato a Dybala. E’ un tipo di giocatore che mancava alla Roma.

Locatelli e Pellegrini sono due prodotti del vivaio rispettivamente di Milan e Roma: li consideri risorse da “usare” in chiave mercato oppure elementi sui quali puntare per continuare una tradizione di “bandiere” che nel calcio moderno va sempre più perdendosi?

Io credo sia fondamentale puntare anche sull’italianità, soprattutto in questo periodo (con l’esclusione dai Mondiali). Locatelli e Pellegrini sono patrimonio non solo dei club ma anche del calcio italiano.

Alisson e Donnarumma a difendere i pali: faresti cambio numero 1? 

No, ora come ora no. Alisson sta dimostrando di essere un portiere di valore e sta dando un enorme contributo alla squadra.

Ancelotti e Capello sono due grandi ex di ambedue le formazioni: che ricordo hai di entrambi?

Due vincenti! Ancelotti me ne parlava spesso papà raccontandomi il giocatore che è stato alla Roma, da allenatore, si sa che è uno che sa trasmettere la sua mentalità alle squadre che ha allenato. Capello ha portato lo scudetto…cos’altro aggiungere?!

Roma e Milan: due club italiani con proprietà straniera. Come giudichi ciò?

Il discorso va di pari passo con  la società attuale… non ci sono più le risorse di una volta e di conseguenza i capitali stranieri sono una necessità. Non esistono più i Presidenti tifosi… oggi è una questione puramente economica.

Che partita ti aspetti e come finirà?

Tutto è imprevedibile… l’unica cosa da fare quando si tifa per la Roma è gridare a squarciagola “Forza Roma!” tutti insieme, come se fossimo un unico cuore.

Caterina Autiero