“Rodrigo Bentancur è un giocatore dalle qualità tecniche davvero soprendenti. Credo sia parecchio sottovalutato,  ha un grande futuro davanti”.

Sono le parole – recentissime – di Matthijs de Ligt su  Bentancur, suo compagno di squadra alla Juventus.

Parole che colpiscono perché inquadrano con incredibile precisione la figura del centrocampista uruguagio, giunto alla Juventus oramai tre anni or sono.

Bentancur
Official Twitter Juventus Tv

Bentancur è arrivato in Italia a soli 20 anni – proprio come De Ligt – e preceduto da notevoli aspettative.

Eppure non ha infiammato i cuori delle platee bianconere come ci si aspettava, nemmeno dopo l’ottimo Mondiale disputato in Russia con la Nazionale dell’Uruguay, sapientemente guidata da mister Tabarez.

Forse perché poco utilizzato – com’è tipico per i giovani, alla Juventus, specie sotto Allegri -, forse perché messo un po’ qui un po’ là a centrocampo alla ricerca di un’identità precisa.

Forse per quella sua irruenza tipicamente da “garra” o per quell’amore non ancora sbocciato con il gol. 

La verità è che – ribadendo ancora le parole dell’ olandesino bianconero – Rodrigo Bentancur possiede un bagaglio tecnico straordinario di cui forse nemmeno lui ancora si rende ancora conto fino in fondo. 

Lo stesso di cui si accorge immediatamente, invece,   il professor  Horacio Anselmi, uno dei più noti preparatori atletici del Boca Juniors, che incontra per la prima volta “El Lolo” quando ha soltanto tredici anni.

Dopo averlo osservato – per una pura casualità, tra l’altro – in una sessione di esercizi fisici vari, riferisce al padre del ragazzino, senza esitazioni:

 

“Questo pibe ha tutte le caratteristiche fisiche per diventare un grande calciatore”.

 

E dire che  quel giorno voleva soltanto fare un saluto a suo padre.

Allo stesso modo, basteranno appena tre giorni a Luis Luque, allenatore del settore giovanile del Boca, per blindarlo. Tra i tentennamenti del giovanetto, nemmeno quattordicenne, sarà il papà a dare a Rodrigo la spinta per iniziare un’avventura dalla quale non tornerà più indietro.

Di quel ragazzetto magrissimo, quasi disinteressato a ciò che gli sta accadendo, colpisce la straordinaria maturità, la freddezza con cui affronta le situazioni. Da veterano, un atteggiamento sicuramente nato dalla prematura perdita della mamma, venuta a mancare quando Bentancur ha appena 4 anni.

Gli allenatori, quasi a pelle, sentono di potersi affidare a lui. Anche se gli cambiano ruolo, anche se ha commesso magari un grave errore durante la partita. Lui ha qualcosa che va oltre.

Ben lo sa Rodolfo Arruabarrena – detto El Vasco –  che lo accoglie nelle file del Boca e ne fa un punto fisso della sua formazione già dal 2015.

Oggi Rodrigo Bentancur ha quasi 23 anni e una maledetta voglia di non sentirsi più sottovalutato, soprattutto in Italia, soprattutto alla Juventus.

Ha età e situazioni giuste per prendersi il centrocampo della Vecchia Signora. Del resto Maurizio Sarri ha lavorato con lui con un’idea ben precisa in testa, quella di consegnargli le chiavi della mediana. 

Bentancur
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Bentancur oggi può smettere di ruotare e mettere le sue non comuni capacità al servizio di un solo ruolo: davanti alla difesa, la dove la manovra d’attacco nasce e si costruisce e dove si devono spegnere le velleità avversarie.

Proprio lui qualche giorno fa ha ammesso:

Ho giocato da mezzala destra, con più fatica anche a sinistra, da trequartista dietro le punte… nessun problema, cerco sempre di dare il massimo. Però la mia posizione preferita è centrocampista centrale davanti alla difesa.

Quello stesso ruolo che – si sa – oggi è occupato da colui che fino a poco tempo fa era tra gli inamovibili: Miralem Pjanic.

E Rodrigo Bentancur – più del bosniaco – ha veramente tutte le carte per prendersi quel posto.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Il campionato  – e la Coppa Italia – vanno a ricominciare.

 

Daniela Russo