Si è svolta ieri presso l’Università Bocconi di Milano l’Universiday. Ospite d’onore, per la gioia di centinaia di studenti che con largo anticipo avevano prenotato un posto in prima fila per assistere all’evento, il super capitano della Juventus e fuoriclasse del calcio made in Italy, Alex del Piero.

Dichiarazioni shock le sue che hanno fatto storcere il naso a tutti i tifosi della Juventus: “Quando ero piccolo dovevo andare a giocare nelle giovanili del Toro ma mia madre si oppose. L’anno dopo finii al Padova e da li è incominciata la mia storia”. Santa signora Bruna avranno pensato tutti i fan di Pinturicchio, come fu soprannominato dal presidente Agnelli in contrapposizione a Roberto Baggio, Raffaello.

Sì perché se non fosse stato per lei, Alex non sarebbe diventato uno dei simboli del passato della Vecchia Signora con 19 stagioni in bianconero, sei Scudetti, quattro Super Coppe Italiane e uno a testa fra Champions League, Super Coppa Uefa, Intercontinentale e Coppa Italia.

Rivelazione sul Toro a parte, Alex ha voluto condividere con la platea alcuni dei ricordi più belli del suo passato calcistico indissolubilmente legato alla Juventus e alla Nazionale Italiana: “Il momento più bello della mia carriera? Sono due, quando diventai campione del mondo per club nel 1996 con la Juve in finale contro il River Plate e quando vinsi il mondiale con l’Italia a Berlino.

6eb487f3-8191-45bf-a826-235e794e1035

Berlino, 9 Luglio 2006, per sempre nel cuore di tutti gli Italiani come Del Piero, perché quando parla Alex il pubblico tace e ascolta la sua storia.

Cecilia Stuani